Si è concluso ieri il Meeting Ortofrutta Italia-Germania, organizzato da Fruchthandel Magazin per illustrare agli operatori del mercato tedesco e nord europeo prodotti e tendenze del nostro Paese. Un’occasione per i partecipanti di confrontarsi e fare business con retailer, grossisti, buyer tedeschi. Sullo sfondo una serie di sfide da affrontare insieme.
Al meeting hanno partecipato 250 iscritti, due terzi dei quali italiani. I manager della Gdo appartenevano alle principali catene distrtibutive: Edeka, Globus, Bünting/Famila, Lidl, Rewe Group, Norma, Coop Svizzera.
Come sottolineato da Kaasten Reh, che ha coordinato gli interventi nella tre- giorni, in generale “contiamo tutti sulle stesse cose: il biologico, la sostenibilità, la riduzione degli imballaggi, l’utilizzo parsimonioso delle risorse, il convenience, l’innovazione di prodotto sono, e saranno in futuro, sempre più importanti per noi e per i consumatori. Ci stiamo muovendo nella stessa direzione, che è quella giusta, alla ricerca di prodotti di qualità e con una grande varietà di sapori”.
I desiderata del consumatore tedesco per frutta
Interessanti, in particolare, i desiderata del consumatore tedesco espressi da Hanne Langhorst (Lidl), che ha messo in evidenza come le varietà senza seme di uva da tavola diventeranno sempre più importanti. Anche se la dolcezza non sarà l’unico grado di valutazione e l’aroma diventerà sempre più importante. Per quanto riguarda le mele italiane, la clientela chiede un più ampio portfolio sapori, una maggiore conservabilità e un ulteriore sviluppo delle varietà tardive. La richiesta, poi, di maggiore attenzione al sapore (e meno al colore) riguarda anche le drupacee. In particolare hanno buone ptenzialità le albicocche di qualità premium e le ciliegie di grossa pezzatura, sulla scia dell’offerta turca. Ottime potenzialità di sviluppo di mercato anche per i kiwi gialli – ma attenzione a non anticipare troppo le raccolte! – e alla frutta tropicale, con il mango e l’avocado di orgine europea che restano prodotti trendy.
… e verdura
Intanto, sul fronte delle verdure importate dall’Italia, le insalatine da taglio/gourmet acquistano sempre più importanza. “Non solo valeriana – ha spiegato il manager di Lidl – ma anche altre varietà più stabili, resistenti e croccanti da gustare. Siciuramente la produzione italiana in serra si può ampliare. Nel 2020 c’è stato per Lidl uno sviluppo molto positivo del commercio di frutta e verdura. Le sinergie e collaborazioni di tanti anni ripagano e l’approvvigionamento con prodotti di alta qualità rappresenta un successo per tutta la filiera”.
Italia-Germania un classico che tornerà
L’Italia non è più il fornitore privilegiato della Germania, altri paesi competitor sono entrati nel mercato tedesco, ma si aprono anche nuove opportunità. La Gdo tedesca coltiva partnership a livello locale ed europeo per proporre articoli che prima erano importati da oltreoceano: ad esempio, gli asparagi dal Veneto, l’avocado dalla Sicilia, l’uva da tavola da Sicilia e Puglia, le patate dolci dalla Puglia.
Thomas Drahorad, presidente di NCX Drahorad, ha paragonato l’Italia al figlio primogenito della “famiglia Germania. Una famiglia nella quale l’Italia aveva un ruolo privilegiato e che si è affollata di altri paesi – ha spiegato Drahorad – Dove i fratelli minori, più scaltri, svegli e convincenti, si sono rivelati concorrenti temibili che ci hanno tolto quote di mercato. Ma se il primogenito è conformista, conservatore, convenzionale, ha anche caratteristiche importanti e positive: è ambizioso, impegnato, serio, leader e determinato. E su queste doti positive possiamo costruire molto”.
Unendo le caratteristiche del primogenito al primato che l’Italia ha come destinazione preferita per i tedeschi, cosa può offrire di unico nel panorama ortofrutticolo? Un mix di vari fattori, alcuni più concreti – tra cui il biologico, l’innovazione (sia nei prodotti che nell’indotto come il packaging e le macchine), le nostre linee premium che hanno un legame forte con i gusti e la cucina italiana, la ricerca, che sta alla base dell’innovazione e altri fattori qualitativi,
quali il territorio e le sue diversità, con grandi discontinuità regionali e locali che sono fonte di nicchie con grandi capacità di evocare interesse e curiosità nel consumatore tedesco. Non solo, anche la creatività, in cui l’Italia ha un primato indiscusso, e che è collegata al design, allo stile di vita, alle esperienze che il consumatore riconduce naturalmente all’Italia, in una parola alla nostra cultura.
“Possiamo quindi guardare con fiducia al futuro. Un futuro che deve essere fatto anche di idee, suggestioni, fascino, stile, la cui comunicazione costituisce un nuovo flusso che deve partire dall’Italia verso la Germania. In questo flusso – ha concluso Thomas Drahorad – Fruchthandel e Ncx Drahorad saranno sempre partner privilegiati e professionali per accompagnare lo sviluppo degli scambi tra Italia e Germania”.