Qual è la differenza tra convegni on line, incontri tecnici in diretta streaming, webinar e fiera digitale? Alzi la mano chi ha colto le mille sfumature del prossimo Macfrut. O le potenzialità.
La cosa chiara a tutti è che per il mondo delle fiere si tratta di una rivoluzione, e se Renzo Piraccini – patron della manifestazione fieristica che lancia ponti virtuali dalla Romagna al mondo intero – non ha ancora spinto sull’acceleratore è solo perché deve cautelarsi dal punto di vista brevettuale.
“Nonostante il tutorial che abbiamo fatto girare – esordisce – molti non hanno compreso in pieno la potenza del progetto. E in effetti, siccome siamo in attesa del brevetto, c’è stata anche da parte nostra un po’ di prudenza”.
Qualcosa in più, però, si può dire, cominciando dalla piattaforma video. “Qui sta la prima particolarità – spiega il presidente di Macfrut – Il nostro partner tecnologico, Natlive, è proprietario di una piattaforma tecnologica innovativa, una sorta di Netflix o RaiPlay. Tutto è costruito sulla potenza del videomessaggio di presentazione, 58 secondi in cui l’azienda espositrice spiega chi è, cosa fa, perché è in fiera e cosa offre. Una comunicazione sintetica ed esaustiva che in un minuto permetta al possibile interlocutore commerciale di capire chi ha di fronte. E se le aziende vogliono, mettiamo a disposizione il nostro service provider che può fornire un servizio di video standard o personalizzato”.
Insomma, un vero e proprio spot (qui ne potete vedere tre, a titolo di esempio) per promuovere l’azienda espositrice o i suoi prodotti. Una sferzata per il settore, poco abituato a comunicare per immagini.
E qui si arriva al secondo aspetto qualificante e discriminante del nuovo Macfrut: l’acquisizione di clienti. “In fiera non facciamo storytelling, ma business – precisa Piraccini – Se in una kermesse tradizionale l’80% dei clienti che si incontra è rappresentato da compratori storici e solo il 20% da nuovi, oggi i vecchi clienti li puoi contattare diversamente quindi a Macfrut Digital vogliamo valorizzare i nuovi contatti. Nuovi contatti che possono scaturire da una visita occasionale di un operatore, o da un’agenda fissata con il buyer direttamente dal nostro ufficio in collaborazione con Ice-Agenzia per il commercio estero, e attraverso la consolidata rete di agenti esteri”.
Ecco in parte spiegato perché le aziende più strutturate stanno acquistando più moduli: per essere disponibili a più incontri, e con target differenti. Quando Piraccini parla di prezzi accessibili intende questo: un virtual stand ha un costo base di mille euro, e comprende il video di presentazione, una brochure multimediale, live B2B e l’agenda incontri con buyer.
E l’identikit di Macfrut Digital si profila sempre più preciso. Noi visitatori, entrando in fiera, potremo decidere se assistere a un classico (il lockdown ci ha reso tutti esperti) webinar o forum tecnico online tra temi quali irrigazione, nuove tecnologie e biostimolanti, oppure – e qui sta, lo ripetiamo, la parte innovativa – entrare nella sezione Exhibition, scegliendo per settore merceologico i padiglioni e cliccando, poi, sugli stand virtuali. Stand composti da tre pareti: a sinistra il video (cuore del messaggio), a destra una sorta di book con 10 immagini, la brochure digitale a completamento del video, e al centro una descrizione sintetica dell’azienda con il logo e due finestre per chiedere ulteriori info o un incontro b2b.
“La filiera delle mele e quella dei kiwi stanno rispondendo in massa, come il mondo delle tecnologie, del packaging e gli espositori legati a Macfrut. Molte adesioni arrivano anche da aziende medio-piccole, realtà dinamiche e aperte alle novità”, osserva Piraccini che conclude anticipando i prossimi step: “Verso metà giugno presenteremo la piattaforma digitale. Gli utenti si possono già registrare e le iscrizioni arrivate finora ci danno un’idea del grande interesse che c’è. D’altra parte, collegarsi è una bella tentazione anche per gli operatori internazionali. Puntiamo ad avere una presenza doppia rispetto al Macfrut tradizionale, sarà una esperienza nuova per tutti. Per questo stiamo pensando di chiudere le registrazioni a fine agosto”. Chi c’è, c’è. Come negli eventi più esclusivi.