Folla delle grandi occasioni e consapevolezza di aver raggiunto traguardi che non molti pensavano si potessero ottenere in cinque anni. Si è aperta con grande ottimismo e determinazione la 36esima edizione del Macfrut, che al classico taglio del nastro ha visto quest’anno anche la presenza della Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Emanuela Del Re.
«Macfrut è un capolavoro di sguardo e visione, un punto di riferimento per il mercato mondiale. Una scommessa 5 anni fa, poi diventata sfida, oggi è leader a livello internazionale» ha ricordato Paolo Lucchi, sindaco di Cesena durante l’affollata inaugurazione.
«Un grande lavoro di squadra. Il settore ortofrutticolo si è ormai ricompattato. Tante organizzazioni si sono strette attorno a Macfrut» ha affermato invece il presidente Renzo Piraccini nel suo discorso, nel quale ha ricordato con orgoglio alcuni dei numeri di questa edizione in termini di superfici vendute e presenza internazionale.
Soddisfazione per la collaborazione proficua con l’ICE «che ha permesso di coinvolgere molti operatori esteri», ma soprattutto l’evidenza di essere «una fiera diversa, una fiera di filiera, completa nei contenuti. Presentare le tante novità è una nostra priorità, all’interno di un settore dove l’innovazione procede a ritmi vertiginosi».
Sul palco dell’anfiteatro di Rimini Fiera, oltre al sindaco Andrea Gnassi, anche Simona Caselli, assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna che ha elogiato l’apertura all’Africa – “ha un significato profondissimo” – e sollecitato l’Europa affinché diventi “un punto di riferimento per i grandi dossier internazionali”, fondamentali per aprire nuovi mercati.
A nome dei tanti paesi africani presenti a Macfrut – 15 paesi con 220 aziende – è intervenuto Thsibangu Kalala, ministro dell’Agricoltura della Repubblica Democratica del Congo. Un paese che produce il 60% del totale mondiale di cobalto ma che, secondo il ministro, per creare lavoro deve investire nell’agricoltura, «per questo sono qui, per invitare gli operatori a sfruttare le opportunità di investimento che il nostro paese offre, con benefici per entrambi».
Ora Macfrut guarda al futuro e, a cinque anni dal trasferimento da Cesena a Rimini, alza l’asticella. «Potremmo essere soddisfatti, abbiamo più che raddoppiato espositori e fatturato – ha concluso Piraccini nel suo intervento –, ma dobbiamo fare ancora molta strada per arrivare a far conquistare lo scenario che l’ortofrutta merita”.