Un ricco programma di educazione alimentare attraverso incontri e laboratori rivolto a più di un migliaio di studenti delle scuole di ogni ordine e grado nella Regione Emilia Romagna e nella Regione Campania. Sarà questa l’attività che caratterizzerà i primi mesi di vita della Fondazione FICO, il cui organigramma è stato definito e presentato ieri a Bologna.
La Fondazione sarà un tassello fondamentale della Fabbrica Italiana Contadina Eataly World che verrà inaugurata il 15 novembre: presieduta dall’agroeconomista Andrea Segré avrà un Comitato di indirizzo composto da un rappresentante individuato da ogni socio fondatore di FICO: saranno il docente di filosofia del diritto Antonino Rotolo, il Direttore del Centro Agricoltura, Alimenti, Ambiente Ilaria Pertot, l’antropologo alimentare Marino Niola, il vicepresidente di Slow Food Italia Silvio Barbero e il Direttore del Food Innovation Program Matteo Vignoli. All’interno del Comitato scientifico, invece, che rappresenterà la guida di riferimento per la progettualità di Fondazione FICO ci sarà invece un coordinamento ristretto presieduto da Paolo De Castro, attuale vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che verrà affiancato da Elisabetta Moro e Patrizia Brigidi, saggiste e ricercatrici nelle scienze dell’alimentazione.
«È dall’educazione alimentare nelle scuole che vogliamo ripartire – ha affermato Segrè – per implementare quest’anno iniziative e progetti, proponendoci come istituzione di riferimento per la promozione dell’educazione alimentare anche a livello europeo, sulla base delle indicazioni consegnate dall’ultimo regolamento UE per la promozione del consumo di latte, frutta e verdura nelle scuole. In Emilia Romagna è sovrappeso il 28,6% dei bambini tra i 7 e i 10 anni e solo uno su 3 consuma 2-3 porzioni base di verdura e frutta nel corso della giornata, a fronte delle cinque previste dai principi di sana alimentazione».
Spazio poi alle iniziative per divulgare meglio la dieta mediterranea che verrà promossa anche grazie ad una “lecture” annuale in occasione della Giornata internazionale dedicata – il 16 novembre – per monitorare gli stili di vita e di alimentazione in Italia ma anche in Europa, e la loro evoluzione verso i traguardi indicati dall’OMS.
A proposito di frutta, secondo la Fondazione FICO, sarà fondamentale in chiave divulgativa la creazione del frutteto della biodiversità, “un’area di 300 mq che andremo a piantumare a FICO i prossimi giorni – continua Segré – con piante che rappresentano frutti dimenticati e piante biodiverse. Sappiamo che il fico più antico d’Italia si trova a Parma: ne piantumeremo un clone in questo frutteto che diventerà un ‘laboratorio vivo’ per formazione e ricerca”.
«Grazie alla sua Fondazione – sottolinea l’AD Eataly World Tiziana Primori – FICO potrà diventare un punto di riferimento internazionale per l’educazione, la formazione, la ricerca sull’alimentazione, il benessere e l’ambiente. Il valore dei componenti dei comitati scientifico e di indirizzo, e dei protocolli di intesa siglati finora ci offrono un grande patrimonio; il nostro compito sarà quello di unire cultura, didattica e divertimento, mettendoli a disposizione di tutti». «Accanto al Fondo PAI e alla società di gestione Eataly World Fondazione FICO è il terzo ‘pilastro’ del progetto che ruota intorno al progetto del Parco agroalimentare di imminente inaugurazione – osserva il Segretario generale Alessandro Bonfiglioli – Ed è per questo chiara e autonoma la mission della Fondazione, che sarà operativa con rigore scientifico nella ricerca e con spinta propulsiva nella cura e veicolazione dei progetti di promozione dell’educazione alimentare, sin dalla prossime settimane, in concomitanza con l’apertura del Parco». «L’opportunità davvero straordinaria – ha spiegato Paolo De Castro, presidente del comitato scientifico – è che FICO diventi piattaforma europea dell’educazione alimentare grazie alla contestuale operatività del nuovo Regolamente europeo che si tradurrà in un programma di educazione alimentare innovativo, perchè obbliga gli Stati membri a impiegare il 10%15 % delle risorse in programmi di educazione alimentare per studenti fino a 10/11 anni».
Sono nove i Protocolli d’intesa ad oggi siglati da Fondazione FICO, spesso in tandem con Eataly World: nove strumenti di lavoro attivati con istituzioni chiave per la promozione della cultura agroalimentare e della sostenibilità, a cominciare dal Ministero dell’Ambiente, con il quale Fondazione FICO collaborerà per la promozione di uno stile di vita sano, corretto e responsabile nel segno della sostenibilità e salvaguardia ambientale e di una cultura focalizzata sull’economia circolare, attenta alla prevenzione degli sprechi e al riutilizzo delle risorse. Con ARPAE, Agenzia regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia Romagna la Fondazione si impegna a collaborare in particolare per la realizzazione del “Frutteto della Biodiversità”, un polmone verde nell’area FICO che diventerà riferimento per i laboratori e le ricerche delle scuole in tema di educazione e formazione ambientale. E così, via via focalizzando su contenuti specifici, la Fondazione avvierà progetti sinergici con i Comuni di Bologna e Rimini per la sensibilizzazione e promozione delle eccellenze del territorio lungo la via Emilia; con Casa Artusi, per la promozione della cultura, della tradizione alimentare e delle eccellenze gastronomiche italiane; con Hera, CAAB e Eataly World per la sensibilizzazione dei cittadini sulle tematiche si sostenibilità ambientale, con il centro internazionale che fa capo all’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM) per il coordinamento di progetti legati al consumo consapevole e alla valorizzazione delle agrotipicità territoriali; con il Cervim, Centro Studi e Ricerche per la Viticoltura Montana in vista della formazione intorno alle innovazioni legate ai sistemi di agricoltura e trasformazione; con AmbienteParco per la veicolazione di progetti e iniziative legate al mondo della scuola; infine, sul territorio, con l’Agenzia Pilastro di Bologna per la collaborazione attraverso iniziative sinergiche sul piano della comunicazione ma anche dei percorsi di accompagnamento e inserimento lavorativo di cittadini in condizioni di svantaggio socioeconomico.