Si è concluso il Biotech school contest, il percorso didattico sul miglioramento genetico in agricoltura per scoprire le connessioni tra scienza, genetica, agricoltura e cibo, organizzato dal Crea per le classi di terza, quarta e quinta delle scuole superiori e degli Istituti tecnico scientifici con formazione in agricoltura.
I nove video finalisti si sono sfidati in un evento on line che ha visto la partecipazione di Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo alimentare, Patrizia Marini, presidente di ReNIsA (Rete nazionale istituti agrari). Padrino d’eccezione per le menzioni d’onore Massimiliano Ossini, conduttore Linea Bianca e volto storico di Linea Verde. Non sono mancati ai ragazzi gli incoraggiamenti istituzionali con i videomessaggi di Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole e Filippo Gallinella, presidente commissione Agricoltura della Camera.
Il concorso si è svolto nell’ambito di Biotech, il più importante progetto italiano di ricerca pubblica sulle biotecnologie in agricoltura, finanziato dal Mipaaf e coordinato dal Crea, con l’obiettivo di verificare le reali conoscenze dei ragazzi in materia con un questionario e di ampliarle, coinvolgendoli e stimolandoli a mettersi in gioco, sfidandosi tra loro a colpi di video.
Il concorso
Le 16 scuole e i 221 alunni, provenienti da tutta Italia, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, nonostante le difficoltà organizzative della Dad, hanno realizzato 37 video in cui hanno risposto, esprimendo il loro punto di vista, alle sfide lanciate dai giudici, ossia dal Comitato Scientifico del progetto Biotech composto da Teodoro Cardi direttore del Crea orticoltura e florovivaismo, Maria Francesca Cardone, ricercatrice del Crea viticoltura ed enologia e da Luigi Cattivelli, direttore del Crea genomica e bioinformatica e coordinatore del progetto Biotech.
Ogni classe partecipante ha individuato liberamente e sulla base delle proprie conoscenze tre prodotti che rispondessero alle richieste della giuria: uno come natura crea, uno geneticamente migliorato e uno da migliorare. Ogni scelta è stata illustrata con un breve video, valutato sia per la correttezza scientifica sia per l’efficacia comunicativa.
I Vincitori
#prodottocomenaturacrea IIS G. Garibaldi di Macerata, classe IV A, “Le more di rovo”;
#prodottogeneticamente migliorato ITA G. Garibaldi di Roma, classe V F “Grano duro”;
#prodottogeneticamentedamigliorare ISS Calamandrei di Crescentino (Vercelli), classe III AAA “Riso in asciutta”.
Le menzioni d’onore per l’efficacia comunicativa: domanda 1 #prodottocomenaturacrea ITA E. Sereni di Roma, classe V APT, “Lo zenzero”; domanda3 #prodottogeneticamentedamigliorare ISS Duca degli Abruzzi di Elmas (Cagliari), classe V MS, “I ceci”.
I più votati sul canale youtube del Crea tra i non finalisti: primo classificato prodottogeneticamentemigliorato ITA E. Sereni di Roma classe V BCPT “La barbabietola”; secondo classificato #prodottogeneticamentedamigliorare ITA E. Sereni di Roma classe V BCPT “L’olivo”; terzo classificato #prodottocomenaturacrea ISS Cassata-Gattapone di Gubbio (PG) classe VA2 ” Lo zafferano”.
Il questionario
Il questionario – messo a punto dai ricercatori del Crea e distribuito in occasione del contest – era finalizzato a misurare il livello di conoscenza degli studenti in tema di miglioramento genetico in agricoltura. I risultati emersi dalle 210 risposte pervenute dimostrano che tra i giovani, anche tra quelli che studiano in scuole con indirizzo scientifico o agrario, esiste una certa incertezza quando si parla di miglioramento genetico e di Dna.
La parola Dna sembra quasi incutere paura. Basti pensare che oltre il 20% degli studenti ha risposto falso all’affermazione “Tutte le verdure fresche contengono acido desossiribonucleico (Dna)”, mentre invece è la matrice della vita sulla terra. Attorno alla parola Ogm ruota ancora molta confusione. Solo un 12% degli studenti è consapevole che circa il 90% della soia mondiale è Ogm, mentre appena il 9% sa che fino ad ora non sono in commercio frumenti Ogm. Da sottolineare anche che i ragazzi riconoscono all’Ue un livello decisionale superiore. Hanno fiducia nella scienza e i loro timori nei confronti della le problematiche ambientali sono risultati superiori rispetto a quelli sulla sicurezza degli alimenti.
“A fronte di questi risultati – afferma Luigi Cattivelli coordinatore del progetto Biotech – non sorprende che le principali fonti di informazione siano stampa, televisione e social. Tutto ciò crea un distacco tra la realtà dei campi e dei supermercati ed il “percepito” e evidenzia la necessità di una formazione basata sulla scienza per costruire cittadini preparati e consapevoli che il miglioramento genetico è la base dell’agricoltura, senza il miglioramento genetico l’agricoltura non esisterebbe, e nemmeno il cibo per gli uomini”.
Fonte Crea