Nei giorni scorsi sono iniziati i primi rilievi sulle fioriture delle piante del noccioleto sperimentale dell’azienda pilota “Sasse Rami” di Veneto Agricoltura a Ceregnano (Rovigo). Le osservazioni e i rilievi forniranno ai tecnici dell’agenzia regionale preziosi dati per valutare l’adattabilità del nocciolo nell’area polesana, zona priva di storicità per quanto riguarda la corilicoltura.
“Obiettivo di questo progetto sperimentale – spiegano da Veneto Agricoltura – è proprio quello di individuare le varietà più adeguate per il Polesine, la tipologia di piante più vantaggiosa (piante da pollone, da innesto, micropropagate) e le tecniche di coltivazione da utilizzare (forma di allevamento, potatura, controllo dei parassiti, ecc.).
Sotto il profilo tecnico, va ricordato che le varietà messe a dimora a Ceregnano sono la Tonda Giffoni, Tonda Romana, Tonda Francescana, Tonda Gentile delle Langhe; mentre le varietà impollinatrici sono la Camponica e Nocchione. L’impollinazione nel nocciolo è quasi esclusivamente anemofila (polline trasportato dal vento) e pertanto l’elevata umidità nel periodo di fioritura, in questi areali, potrebbe costituire un problema. Per questo è importante precedere fin dal primo anno con i rilievi, in corso in questi giorni.
Dalle prime osservazioni effettuate dai tecnici di Veneto Agricoltura risulta che, tra le varietà impollinatrici, la Nocchione è quella che al momento presenta il maggior numero di fiori maschili (amenti) ed è ben dotata di fiori femminili; la varietà Camponica, invece, presenta uno scarso numero di fiori maschili e una dotazione sufficiente di fiori femminili. La Tonda Giffoni sembra essere la più precoce, mentre la varietà Tonda Francescana si colloca, per epoca di fioritura, poco prima della Tonda Romana, che pertanto risulta essere la più tardiva.
Discorso a parte merita la Tonda Gentile delle Langhe che sembra collocarsi tra la Tonda Francescana e la Tonda Romana ma, in ogni parcella sperimentale, mostra essere in grande difficoltà, con piante disomogenee, fiori maschili spesso rinsecchiti, scarsi fiori femminili e alcune piante che addirittura non hanno attecchito e sono morte.
Va comunque ricordato – conclude la nota di Veneto Agricoltura – che le piante del noccioleto sperimentale di Ceregnano sono molto giovani. L’impianto è stato costituito infatti tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo del 2020 e proprio per questo i primi dati rilevati dovranno essere verificati in futuro”.