Coldiretti torna a denunciare quelle che definisce “storture nel mondo delle nocciole made in Piemonte”. L’organizzazione agricola rileva: “Scendono i prezzi, rispetto a due settimane fa, sia per la nocciola Piemonte Igp sia per la Tonda Gentile Trilobata. A livello nazionale, il Piemonte gioca un ruolo importante nell’ambito corilicolo, con la nocciola Piemonte Igp, un’eccellenza del patrimonio gastronomico piemontese, che ha numeri importanti: 2000 aziende con 23mila ettari di superficie coltivata, per una produzione totale media di oltre 200mila quintali.
“Lo scenario – aggiungono Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – è ancora più assurdo rispetto al fatto che i prezzi delle nocciole turche, invece, sono pressoché stabili. Sappiamo, grazie al lavoro svolto proprio in Turchia dal giornalista Stefano Rogliatti, che la nocciola turca, che fa concorrenza sleale a quella piemontese, viene prodotta in condizioni di sfruttamento e con metodi estremamente diversi e rischiosi per la salubrità del prodotto. Ne sono un esempio i metodi di raccolta in climi particolarmente umidi e, ancora di più, i sistemi di essiccazione molto rudimentali praticati addirittura lungo le principali vie di comunicazione.
Una situazione, quindi, insostenibile e paradossale per i nostri produttori che, invece, restano penalizzati pur producendo una qualità eccellente che rende le nostre nocciole il fiore all’occhiello del made in Piemonte. Per questo è necessario che gli sgusciatori prendano coscienza della realtà, anche attraverso il documentario di denuncia che abbiamo voluto realizzare, e diano sostegno concreto, attraverso un’equa remunerazione dei corilicoltori e del loro costante lavoro, alla nostra produzione”.