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Packaging e Tecnologie Focus del mese

CPR System, innovazione ad alto tasso di sostenibilità

Ispirate all’economia circolare, le cassette sono riutilizzabili. Il direttore Artosi: “Siamo impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni”

Monica Artosi, direttore generale di CPR System

CPR System, azienda italiana di imballaggi in plastica riutilizzabili, in coerenza con quanto sta accadendo a livello europeo, è sempre più proiettata sui temi della sostenibilità ambientale tanto da essere work in progress la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni.

Come fa notare Monica Artosi, direttore generale, il tema della sostenibilità è oggi all’ordine del giorno: l’Unione europea sta procedendo alla messa a punto di normative e regolamenti che, non solo metteranno al bando la plastica monouso, ma che andranno a favorire e implementare in misura significativa il riutilizzo della plastica. “E quest’ultimo – evidenzia la manager – è proprio il nostro modello produttivo“.

Qualsiasi soluzione per gli imballaggi – aggiunge Monica Artosi – prevede un consumo di risorse, indipendentemente dalla materia utilizzata. È il modello di consumo che aiuta l’ambiente, indirizzandosi verso il riuso e non sul monouso. D’altro canto, nel modello dell’economia circolare, quella di riuso è la seconda R dopo ridurre (la terza e ultima è riciclare, ndr)”.

CPR System in numeri

CPR System ha la sua base operativa a Gallo (Ferrara), dove produce tutte le cassette immesse sul mercato. Come fa notare il direttore, il trend di crescita è costante e si conferma anche nel 2019 con 150,7 milioni di movimentazioni di cassette a cui seguono 6,7 milioni di movimentazioni di pallet. Nella sede di Gallo c’è anche uno dei 20 centri di lavaggio distribuiti sull’intero territorio nazionale. La base sociale è composta da tutta la filiera ortofrutta, dai produttori, ai distributori, ai trasportatori e conta più di mille soci. Oltre alle cassette a sponde abbattibili per l’ortofrutta, disponibili in una gamma completa di dimensioni, offre l’opportunità di gestire minibins e bins in plastica riutilizzabile e pallet in legno certificati Pefc (Programme for endorsement of forest certification scheme, ossia la certificazione per la gestione sostenibile delle foreste).

Il riutilizzo alla base del modello CPR

Quanto alle  casse dedicate all’ortofrutta, quelle messe a punto da CPR System sono realizzate con il 50% di granuli di plastica vergine e il restante 50% con granuli di plastica riutilizzata, mentre quelle per la carne e il pesce sono realizzate solo con granuli di plastica vergine.

Le casse per l’ortofrutta sono realizzate con il 50% di granuli di plastica vergine e il restante 50% con granuli di plastica riutilizzata

L’intero processo di produzione e gestione delle casse è teso a ottimizzare l’impronta di carbonio, e dunque a ridurre il consumo di risorse naturali, abbattere le emissioni di carburante, limitare la produzione di rifiuti. Come spiega la manager, è grande l’attenzione per qualsiasi dettaglio del processo produttivo, così come è grande l’attenzione per l’ambiente: un esempio per tutti la scelta di investire, per i propri fabbisogni energetici, in impianti di produzione di energia rinnovabile, quali il fotovoltaico e la cogenerazione. Su questo fronte CPR, nel corso degli anni, ha sempre  investito in nuova tecnologia, il che ha consentito di raggiungere importanti obiettivi di  risparmio energetico anche sugli impianti di lavaggio casse, optando per l’asciugatura a forza centrifuga: i consumi sono pari a circa l’80% in meno dei tradizionali sistemi a soffianti.

 “CPR – continua  Artosi – è un esempio virtuoso di come, con il riutilizzo, si riesca a evitare l’immissione di rifiuti nell’ambiente creando un modello a ciclo chiuso: la nostra cassetta a sponde abbattibili arriva nei punti vendita piena, dopo l’utilizzo ritorna vuota ai centri di lavaggio, e una volta pronta ritorna di nuovo in circolo. É molto importante in questo momento capire la valenza enorme del riutilizzo per trovare soluzioni adeguate ai problemi di gestione dei rifiuti nell’ambiente”.

Innovazione work in progress 

“Oggi – conclude Monica Artosi – stiamo lavorando in materia di ricerca e sviluppo. Non posso ancora dare anticipazioni, ma vorrei mettere in evidenza un aspetto che ritengo debba diventare sempre più importante nella gestione di un modello di riutilizzo come il nostro: la comunicazione al consumatore. E’ a mio avviso importante oggi, e lo sarà sempre di più in futuro, raggiungere i consumatori con informazioni corrette sui valori della nostra filiera. Valori qualitativi, salutistici, di sicurezza, ma anche valori legati alla scelta del packaging. Aumentare la consapevolezza del consumatore sul valore del riutilizzo contenuto in una cassetta CPR può dare un contributo importante non solo alla crescita del nostro modello, ma anche al dibattito sulla plastica e sulle tematiche ambientali che ne derivano”.

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