Il cinipide del castagno ha rappresentano una vera e propria piaga per i castagneti negli ultimi quindici anni. Per monitorare la situazione, l’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana, su richiesta del comune di Bagni di Lucca, ha compiuto un sopralluogo nei boschi di Bagni di Lucca per verificare le condizioni dei castagneti, in relazione alla temuta presenza del cinipide. La delegazione era composta, oltre che da tecnici e funzionari regionali, da esperti di Crea (Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia), dell’Università di Firenze, dell’Anci e delle associazioni dei castanicoltori.
Chi ha condotto il sopralluogo ha verificato che il cinipide si può trovare, in alcuni casi, specie nelle zone più a monte, ma è sempre presente anche il suo antagonista naturale, il Torymus, che era stato lanciato in questo territorio fino a due anni. La situazione non pare dunque di allarme. Sono stati comunque prelevati una serie di campioni che saranno oggetto di analisi da parte del Crea.
Il cinipide del castagno è un parassita che colpisce le gemme apicali dei castagni riducendone la capacità produttiva, mentre il torymus sinensis è il suo antagonista naturale, utilizzato dalla Regione come metodo di lotta biologica.
“Sulla presenza del cinipide nei boschi di Bagni di Lucca – spiega la Regione Toscana – si erano susseguiti, nelle settimane scorse, interventi sulla stampa e prese di posizione sia in consiglio comunale sia regionale. La visita sul posto è servita a riconfermare quanto già sostenuto in altre occasioni dalla Regione. Gli esperti hanno infatti evidenziato come, se ancora è prematuro sbilanciarsi sulla stagione delle castagne, siano anche eccessive le preoccupazioni manifestate in questo periodo: la presenza del cinipide, evidenziano gli esperti, non potrà mai essere azzerata del tutto, poiché i meccanismi della lotta biologica non ne provocano l’eradicazione, ma ne tengono sotto controllo la diffusione. Ora i monitoraggi effettuati stabiliranno con precisione quale sia la situazione reale di quest’area. Dal sopralluogo, che è avvenuto nelle aree di Benabbio e Montefegatesi, è comunque emersa l’esigenza di mettere in campo azioni agronomiche a sostegno della salute e dell’integrità del bosco e quindi a vantaggio delle sue produzioni”.
“Ho dato indicazione di effettuare un sopralluogo con tutte le parti tecniche e amministrative – ha evidenziato l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi – per avere informazioni puntuali e competenti su quanto sta avvenendo in quell’area. La castanicoltura è una risorsa importante per la nostra agricoltura. Su di essa ora grava non solo il problema dei parassiti, ma quello più complessivo dell’emergenza Covid-19. Dovremo valutare una azione a tutto tondo, su tutta la filiera, dalla produzione sino alla promozione, per attutire le conseguenze di questa fase cercando i lavorare tutti insieme per trovare soluzioni, anche innovative, ad un comparto che ha, pur tra mille difficoltà, ha delle potenzialità notevoli”.