In linea con la tendenza già mostrata a fine gennaio, anche il bilancio dei due primi mesi 2015 sull’import/export di frutta secca segna una brusca frenata per quanto riguarda i quantitativi movimentati rispetto all’analogo periodo 2014, ma aumenta a due cifre percentuale per ciò che concerne il valore. Più in particolare, secondo i dati elaborati da Istat, gennaio e febbraio 2015 hanno fatto segnare il – 17,2% per i volumi esportati, ovvero gli scambi sono passati dalle 9.927 tonnellate di gennaio – febbraio 2015 alle 8.216 tonnellate del primo bimestre di quest’anno. La situazione è esattamente all’opposto per quanto concerne il valore, con un incremento del 23,6%, il che è equivale a un fatturato di 69,6 milioni di euro, rispetto ai 56,3 milioni di euro di dodici mesi fa. Praticamente speculare è il contesto dell’import, che vede 24.584 tonnellate di frutta secca giunte in Italia tra gennaio e febbraio 2015, contro del 30.254 tonnellate dello scorso anno. Schizza in alto invece il valore delle importazioni, che fanno segnare un incremento del 19,5%, generando un fatturato di 175 milioni di euro, rispetto ai 146,5 milioni di euro del gennaio – febbraio 2014. Per quanto riguarda gli altri generi ortofrutticoli, i primi due mesi del 2015 mostrano un sensibile incremento di fatturato anche per le esportazioni di legumi e ortaggi (+ 12,8%), una leggera ripresa per gli agrumi (4%), un altro calo per la frutta fresca (- 4,2%) e un calo più consistente per la frutta tropicale (- 8,5%). Per quanto concerne le importazioni, infine, sempre dal punto di vista del fatturato calano legumi e ortaggi (-8,7%), aumentano decisamente agrumi e frutta fresca (rispettivamente 43,6 e 25,7%) e si mantiene sostanzialmente stabile la frutta tropicale (+4,9%).
Frutta secca, brusco calo nel primo bimestre
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