Davanti a un pubblico proveniente da tutti i territori corilicoli più vocato d’Italia, si è svolta durante lo scorso fine settimana la XIII edizione dell’Assise Nazionale Città della Nocciola. “La presenza degli amministratori e dei protagonisti corilicoli, dal Piemonte alla Sicilia – commenta l’associazione nazionale Città della Nocciola – conferma la validità di questo appuntamento che persegue da più di un decennio l’esigenza di una governance e di una politica unitaria per la Nocciola Italiana. La presenza di Corrado Martinangelo in rappresentanza del Mipaaf ha sancito l’attenzione che il Governo nazionale riconosce alla filiera nocciolo e l’impegno che intende assumere nei prossimi mesi sia per aggiornare il Piano Corilicolo Nazionale 2010-2012, oramai superato dagli eventi di mercato e dalle tendenze dei consumatori, sia per dare alla Nocciola Italiana la giusta visibilità all’evento Gustus che si terrà a Napoli a fine anno. Con il nuovo ciclo di fondi Europei 2014/2020, ancorché in ritardo, si chiede una maggiore attenzione per le aziende corilicole sia per migliorare il prodotto dal punto di vista qualitativo, sia per riconoscere il valore di presidio ambientale dei noccioleti italiani. Sono infatti ormai dati di fatto sia il ruolo di salvaguardia ambientale esercitato dalla presenza dei corilicoltori sul territorio, sia la caratterizzazione dell’offerta turistica locale con le esperienze sensoriali della Nocciola Italiana…I delegati presenti all’Assise – prosegue l’associazione – in modo unanime hanno indicato al Segretario particolare del Ministro Maurizio Martina, le seguenti condivise e comuni criticità da risolvere:
1) Adeguamento dei Regolamenti dei Parchi a necessità produttive ed operative che garantiscano l’ecosostenibilità delle produzioni corilicole e tutelino l’eco compatibilità;
2) Preoccupa la presenza massiccia e distruttiva, nei territori corilicoli, dei cinghiali, dei ghiri, e dei caprioli, popolazioni di specie protette che in questi anni sono cresciute tanto da mettere in crisi le produzioni e a rischio l’incolumità degli stessi operatori.
3) È necessario promuovere ed incentivare le buone pratiche agricole, in particolare la difesa integrata delle coltivazioni corilicole, per salvaguardare la qualità della Nocciola Italiana”.