Prosegue l’emergenza siccità in California, una delle regioni della Terra a maggiore vocazione agricola, dove si producono tra l’altro in grandi quantità pistacchi e mandorle. Proprio queste ultime sono tra le maggiori imputate per questo stato delle cose, dal momento che una sola mandorla, per crescere, necessità di circa 4,5 litri d’acqua, e la California, da parte sua, produce circa l’80% del fabbisogno mondiale di mandorle. Ora, mentre continuano gli appelli a razionalizzare le risorse idriche e si analizzano le cause che hanno portato a questo stato delle cose, diversi produttori californiani confidano nel cosiddetto “June Gloom”, giugno nuvoloso, che potrebbe alleviare la situazione attuale. Intanto, il Los Angeles Times ha stilato un elenco di altre produzioni che, oltre alle mandorle, contribuiscono in maniera sensibile ad “assetare” la California. Secondo il quotidiano californiano, ad esempio, bisogna prestare attenzione anche alla carne, dal momento che per produrne solo 28 grammi occorrono ben 400 litri d’acqua. “Sotto accusa” sono quindi finiti, assieme alle mandorle, anche carne bovina, carne di maiale, lenticchie, ceci, piselli, formaggio di capra, mango e asparagi. Dall’altra parte, le colture che sarebbero risultate più sostenibili per l’agricoltura californiana sono invece fragole, cavolo, cipolle, lattuga, carote, melanzane, uva e pomodori.
California, continua l’emergenza siccità
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