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La Ferrero investe in Basilicata

In Basilicata sarà incrementata la produzione di nocciole. Giovedì scorso Regione Basilicata, Ismea e Ferrero Trading Lux hanno infatti sottoscritto a Roma un accordo quadro di programma per lo sviluppo della corilicoltura nel territorio lucano. “Con la sottoscrizione dell’accordo – recita una nota dell’Ismea, istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – le parti manifestano la propria disponibilità a promuovere e sostenere la coltivazione di nocciole in Basilicata, favorendo la creazione e il consolidamento di un’efficiente filiera agroindustriale, in armonia con uno sviluppo sostenibile del territorio. In particolare la Regione sosterrà il settore attraverso il proprio Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, nel rispetto dei requisiti di ammissibilità dei beneficiari e delle specifiche condizioni previste dalla regolamentazione comunitaria. L’Ismea metterà a disposizione le proprie competenze, rendendosi disponibile, ove ricorrano i presupposti di legge, a supportare il progetto tramite i suoi strumenti di sostegno economico-finanziari. La Ferrero, infine, contribuirà allo sviluppo della filiera prevedendo la stipula di contratti di fornitura di medio/lungo periodo con gli agricoltori. Più nel dettaglio l’accordo prevede la realizzazione di un progetto da condurre sul territorio assieme agli attori locali, articolato in diverse attività quali: la mappatura delle aree a maggiore vocazione corilicola della regione, l’identificazione delle varietà di prodotto più adatte, la definizione di un piano di sviluppo vivaistico locale per l’approvvigionamento di piante di qualità, la definizione, con il coinvolgimento della Ferrero, di strumenti contrattuali di fornitura e acquisto, e le attività di formazione e consulenza per gli agricoltori. Tale accordo fa seguito al protocollo d’Intesa Ismea – Ferrero, siglato il 30 maggio scorso, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo quali-quantitativo delle filiera corilicola italiana, in risposta alla crescente domanda di approvvigionamento da parte dell’industria e all’elevata dipendenza dall’estero per la fornitura della materia prima”.

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