In Liguria fervono i controlli sulla frutta secca, che si appresta ad essere una delle protagoniste del periodo natalizio. A darne notizia è la stessa Arpal, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure, che spiega: “Già da qualche tempo in Arpal sono iniziati i preparativi per il Natale. Non c’è ancora l’albero, ma decine di sacchi verde lucido, con la scritta Ministero della Salute, sono arrivati nella sede di via Bombrini a Genova, spesso consegnati direttamente dalla Sanità Marittima. Non contengono regali, ma noci, nocciole, arachidi e fichi, da analizzare alla ricerca di micotossine, particolari sostanze rilasciate da specie fungine che possono crescere sulla frutta secca”. “Ogni sacco pesa dieci chili – racconta la dott.ssa Marta Ferro, specialista di questa tipologia di analisi – ed è rappresentativo di una tonnellata di merce. Le micotossine sono sostanze tossiche che creano problemi in particolare al fegato, e non devono essere presenti nei prodotti immessi sul mercato. Possono svilupparsi a seguito di errata o incompleta essicazione, prolungato deposito in luoghi umidi o utilizzo di container bagnati”. “Nel corso dell’ultimo anno – prosegue Arpal – solo per questa particolare tipologia di analisi sono arrivati in Agenzia 476 campioni di merce destinata ai consumatori. Curioso notare come il trimestre da ottobre a dicembre “pesi” nell’economia della ricerca di micotossine più della restante parte dell’anno: 253 campioni contro 223…L’ultimo superamento accertato nel laboratorio di Genova ha interessato una partita di arachidi, bloccati circa un mese fa a seguito delle analisi Arpal. Le più comuni micotossine ricercate sono Aflatossine, Ocratossine e Zeralenone, che crescono non solo sulla frutta secca, ma anche su caffé, vino, birra, cereali e farine”.
Frutta secca, si moltiplicano i controlli
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