L’Umbria punta a creare una “filiera corta” del nocciolo, sviluppando in loco nuove varietà di nocciola a servizio del “distretto della cioccolata” regionale. In questo senso si spiega il progetto “Nocciola Francescana”, che si è piazzato al secondo posto del concorso nazionale Linfas, ideato per premiare le idee nel comparto agro-forestale con particolare attenzione alla filiera corta, alla tutela della biodiversità e all’innovazione tecnologica. Il progetto sulla nocciola umbra si è conquistato il piazzamento d’onore su una settantina di proposte pervenute. In particolare, esso è stato ritenuto meritevole sia per le azioni di trasformazione proposte sui noccioleti vecchi o abbandonati, sia per la promozione di varietà di Corylus avellana create dal Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia. Tali varietà autoctone di nocciolo sono quelle sviluppate nell’ambito di un programma di miglioramento genetico per incroci naturali tra le varietà Tonda Gentile Romana e Tonda di Giffoni, condotto dal 1983 dal Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Perugia. Le sei varietà promosse dal progetto sono: “Tonda Francescana” (iscritta al Registro nazionale varietà di nocciolo – Lista A – Mipaaf), Volumnia I, Volumnia II, Volumnia III e Volumnia IV (iscritte al Registro Nazionale Varietà di nocciolo – Lista B Mipaaf) e la varietà Tonda Etrusca in corso d’iscrizione. Tra l’altro, lo scorso 17 settembre l’Università degli Studi di Perugia ha depositato la domanda di privativa comunitaria per la varietà vegetale Tonda Francescana, azione indispensabile per la sua tutela a livello internazionale.
Nocciola, l’Umbria punta su nuove varietà
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