Si profila un altro anno molto difficile per la castagna italiana. In diverse zone della Penisola, e in particolare nel centro, il cinipide continua a rappresentare una vera e propria emergenza. A confermarlo in questi giorni è stato Oreste Giurlani, presidente di Uncem (unione nazionale comuni, comunità, enti montani) Toscana, che ha dichiarato: “Il Cinipide sta creando una vera e propria situazione di emergenza per la produzione di castagne; è necessario intervenire con urgenza per non mettere in ginocchio, più di quanto già non lo sia, il sistema della castanicoltura toscana. E’ l’ora di trovare soluzioni efficaci in grado di debellare l’insetto parassita dai nostri boschi, offrendo un supporto ai coltivatori e ai proprietari dei terreni boschivi, che si trovano in una condizione di seria difficoltà”. Sul fronte laziale, le cose non stanno andando meglio. I produttori dei Cimini hanno denunciato nei giorni scorsi previsioni molto negative per la campagna castanicola 2013, anche per i prodotti fitosanitari che sono stati utilizzati sia per combattere la cydia (un parassita diffuso in tutta Italia), sia per contrastare il cinipide. Gli insetticidi utilizzati, infatti, avrebbero provocato più danno che utile, causando perdite più pesanti tra il torymus sinensis (l’insetto utile che combatte il cinipide) che tra il cinipide stesso.
Castagne, l’emergenza continua
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