E chi lo ha detto che quando ci si mette a dieta bisogna abolire la frutta secca? Le ultime indicazioni in merito da parte di studi specifici pubblicati sulla rivista scientifica Diabetes Care, affermano praticamente il contrario. Premesso che la frutta in guscio contiene un elevato numero di calorie (ad esempio 100 grammi di noci hanno 660 calorie, un analogo quantitativo di nocciole e pistacchi arriva a 600, un etto di mandorle ne produce 575, etc.), va infatti considerato dall’altra parte che proprio la frutta secca contiene alti livelli di acidi grassi monoinsaturi, ovvero sostanze che aiutano a controllare la glicemia e i lipidi nel sangue, preservando il colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”. La citata ricerca pubblicata su Diabetes Care, tra l’altro, afferma che il consumo quotidiano di circa 60 grammi di frutta secca riduce l’HbA1c (il marker di controllo degli zuccheri nel sangue) di due terzi rispetto a quello che la US Food and Drug Administration riconosce come clinicamente significativo per gli agenti terapeutici. Inoltre la frutta secca contiene fibre, proteine, vitamine, minerali e acidi grassi come gli omega 3, nella stessa quantità del pesce. Da ciò si evince che un consumo moderato e costante di frutta secca ha effetti positivi anche durante un dieta. Non va dimenticato, peraltro, che una noce sgusciata pesa soltanto 4 grammi e una mandorla 2.
La frutta secca va bene anche per la dieta
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