“La stagione è già iniziata da un mese, anche se in realtà il suo momento d’oro arriva ovviamente soprattutto nel periodo natalizio”. Datteri, un prodotto di grande fascino che arriva sulle tavole degli italiani proprio in questo periodo. A parlarcene è Angelo Madaschi, di professione broker della frutta secca e grande conoscitore sia dei prodotti così come delle caratteristiche del mercato: “Deve considerare che però i prodotti che arrivano nei mercati ortofrutticoli sono completamente diversi da quelli della grande distribuzione, come la provenienza”. Due i paesi leader, che si dividono anche per gusto, stagionalità e pezzatura: Israele e Tunisia. “Israele produce datteri di grandissima qualità e prezzo ovviamente più alto, anche dieci volte superiore a quello tunisino. Più grossi, con una polpa più tenera e dal grandissimo gusto. Vengono venduti sostanzialmente sfusi nei mercati ortofrutticoli o dai fruttivendoli e non possono durare tutto l’anno. Finito il Natale, infatti, spariscono”. Ci sono problemi di importazione a causa dell’attuale conflitto bellico che interessa quell’area? “No, alcun problema”.
Quelli tunisini, invece, confezionati nelle tipiche vaschette, vedono la gdo come sbocco commerciale principale: “In questo caso il prezzo scende sensibilmente e possono durare tranquillamente tutto l’anno”. Se il consumo dei datteri è sino ad ora stato concentrato solo a dicembre, il cambiamento sociale presente nel nostro paese oramai da anni, con la presenza di molti extracomunitari, soprattutto di religione musulmana, ha cambiato anche il mercato: “Sì, soprattutto durante il Ramadan c’è un grande consumo di datteri che in quel periodo, quindi, ritornano nuovamente sul mercato prepotentemente”.
Quali datteri comprare a Natale?
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