Ci sono cambiamenti all’orizzonte nell’ambito del funzionamento del sistema delle allerte alimentari all’interno dell’Unione Europea. A seguito di ciò che è accaduto lo scorso anno con il caso eclatante dell’Escherichia coli (che provocò il crollo dei consumi di ortofrutta, a causa delle conclusioni frettolose di un istituto di ricerca tedesco) l’Europa intende correre ai ripari migliorando innanzitutto il coordinamento nella comunicazione tra gli Stati. Tra le misure intraprese, c’è quella che vedrà entro gennaio 2013 tutti gli Stati membri (finora non arrivano alla decina) all’interno dell’iRasff, la nuova piattaforma on line di condivisione delle informazioni tra tutti i protagonisti delle crisi sanitarie alimentari. Nell’ottica di guadagnare in velocità, il sistema iRasff funzionerà inoltre in modo automatico e non più tramite e-mail, come avviene ora. Intanto, sono stati resi noti i casi di allerte diffuse nel 2011. Il sistema europeo ha diramato durante lo scorso anno 3.812 notifiche e ha proceduto a 635 ritiri. Delle notifiche effettuate, 3.139 hanno riguardato prodotti alimentari. Tra i casi segnalati con maggiore frequenza la presenza di aflatossine nella frutta in guscio, nella frutta secca e nei mangimi.
Allerte alimentari, dal 2013 si cambia
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