Dopo tre mesi di lockdown è apparsa ancora più evidente l’importanza del settore ortofrutticolo e più stringente la necessità di dare valore all’offerta italiana. Anche nell’ottica di aumentarne la competitività a livello internazionale. Da qui è partità la richiesta dell’Associazione nazionale Le donne dell’ortofrutta alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, di un piano di comunicazione nazionale dedicato all’ortofrutta. Richiesta che si è concretizzata ieri nel corso dell’incontro online organizzato appositamente per confrontarsi con la ministra Bellanova.
A Francesca Nadalini il compito di riassumere in dieci punti tutte le criticità, individuate insieme alle 40 socie produttrici, da affrontare al più presto per potere dare nuovo slancio al settore. “Siamo partite ovviamente dalla comunicazione, che è oggi la nostra proposta, ma vogliamo proseguire nell’analisi e nel confronto su altri temi altrettanto cruciali che rappresentano per noi una guida ragionata su quello che dovremmo approfondire nei prossimi mesi – ha detto Nadalini – Sono temi complessi, che coinvolgono tante debolezze della nostra filiera e ci piacerebbe metterli a fuoco, punto per punto, in prossime occasioni di confronto”.
Oltre alla campagna di comunicazione, Nadalini ha citato le infrastrutture (investire in strade, intermodalità, logistica, trasporti); la rappresentanza italiana nell’Ue per la tutela del prodotto italiano; export: meno burocrazia più rappresentanza; import: pari controlli e prodotti fitosanitari per l’importazione di prodotto dall’estero; percorsi di qualità per lo sviluppo e l’innovazione della produzione; incentivare la regolarizzazione e l’esistenza formale dell’azienda ortofrutticola; incentivare l’orientamento al mercato per raggiungere il prezzo equo; migliorare i rapporti di filiera.
Sul legame tra ortofrutta e politiche comunitarie si è soffermata Simona Caselli, prima socia onoraria dell’associazione e presidente di Areflh: “Credo che nelle strategie europee From Farm to Fork lanciate in questi giorni e da realizzare da qui al 2030 si intravedano opportunità per il settore ortofrutta anche nell’ottica di una comunicazione che aiuti i consumatori ad acquisire maggiore consapevolezza del valore dei prodotti. E in questo momento di profonda trasformazione delle Politiche agricole comunitarie, sarà strategico cogliere le opportunità che nasceranno anche a livello di finanziamenti per un settore chiave come quello dell’ortofrutta”.
“Fin dai primi giorni del mio insediamento al Mipaaf – ha esordito la ministra Bellanova – ho sottolineato come le donne e le nuove generazioni costituiscano la più straordinaria leva per l’innovazione su cui può contare il Paese. Anche, io direi soprattutto, in agricoltura e nella filiera alimentare. E’ stata proprio l’emergenza sanitaria a rafforzare questa mia convinzione. Nel momento di maggiore difficoltà del Paese il lavoro in Italia è stato donna. Non vorrei però che, passata l’emergenza, non si mettesse a valore ciò che è stato così evidente, per questo voglio convocare un incontro con tutta la rappresentanza femminile del mondo produttivo delle donne, Donne in campo“.
“Dobbiamo lavorare insieme – ha continuato la ministra – Incentivare percorsi per l’innovazione: fare gruppi di lavoro specifici per permettere alle imprese di produrre meglio, mi riferisco all’agricoltura 4.0, ai finanziamenti sull’innovazione, all’agricoltura di precisione. Voglio rilanciare il Crea per dare input e risposte al mondo agricolo. In questo senso vi chiedo un contributo per affinare le domande da fare al mondo della ricerca”.
Per Teresa Bellanova, poi, produzione, trasformazione e grande distribuzione devono collaborare per un riequilibrio della catena del valore, “un confronto costante che voglio portare avanti. E, infine, dobbiamo lanciare una campagna di comunicazione che valorizzi il made in Italy. Senza questo impegno non potremo dare all’ortofrutta risposta che merita”.