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Con il freddo il radicchio tardivo entra finalmente nel vivo

Dopo il -20%, causato dal caldo e dalle piogge autunnali, gelo e neve ora rilanciano la produzione dei famoso radicchio tardivo

Finalmente è arrivato il freddo, elemento fondamentale per avere, in questo periodo, croccantezza, il classico color rosso e, soprattutto, bontà. Stiamo parlando del radicchio rosso tardivo di Treviso e del variegato di Castelfranco che proprio in questo periodo vivono il loro momento di maggior commercio e consumo. Mancava il primo vero gelo, aspetto importante e la cui assenza, sino a questo momento, aveva preoccupato non poco i produttori di questi due ortaggi IGP che vedono la loro culla di elezione in provincia di Treviso, Padova, Verona e Venezia (in quest’ultima provincia solo per la produzione del variegato di Castelfranco). Le piogge autunnali di settembre e ottobre, infatti, insieme ad un andamento climatico mite, quasi primaverile, hanno fatto sì che la produzione quest’anno veda un pesante segno negativo, -20%, che, come confermato dal presidente del Consorzio di riferimento, Paolo Manzan, si traduce in 50 tonnellate in meno. Ora ci dovrebbe essere un cambio deciso di marcia, nonostante siano state perse molte commesse all’estero: «Il freddo fa bene al radicchio, che è il fiore degli ortaggi invernali. Ne è buon amico e fa tradizionalmente lievitare i consumi» ha dichiarato Cesare Bellò, direttore di OPO Veneto. Lo stesso disciplinare di produzione, d’altronde, è molto chiaro in merito: la raccolta del radicchio rosso tardivo si effettuano a partire dall’1 novembre “e comunque dopo che la coltura abbia subito almeno due brinate per favorire la colorazione rossa della pianta”.

Fonte foto: ortoveneto.it

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