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Mela Val Venosta. «Pressione sulle seconde scelte, bene mele Club e Bio»

MartinPinzger_MelaValVenosta

La sovrapproduzione a Est ha alzato la pressione dei prezzi sulle mele low cost, discorso differente per l’alto di gamma. Isole in Gdo, progetto positivo che continuerà

«Commercialmente la stagione prosegue secondo le aspettative. Anzi, in queste ultime settimane e questo mese stiamo registrando un interesse crescente, grazie anche al ritardo dell’entrata in commercio di alcuni prodotti tipicamente estivi» è il primo commento di Martin Pinzger, neo direttore di Mela Val Venosta, presente nello stand di Assomela e che abbiamo incontrato durante l’ultima edizione di Macfrut. 

Dopo 7/8 mesi di campagna gli effetti della grande sovrapproduzione dell’anno scorso, soprattutto dei paesi dell’est europeo, Polonia in primis, sta facendo sentire i suoi effetti soprattutto nel caso delle mele, diciamo, low cost, secondo Pinzger. «Lo squilibrio produttivo ha influenzato soprattutto il mercato delle seconde scelte. In questo caso c’è grande pressione sui prezzi, mentre per quanto riguarda la prima qualità, le mele Club o quelle biologiche assistiamo ad una situazione molto positiva sui prezzi».

Per quanto riguarda gli aspetti atmosferici, le immagini non solo dei vigneti, ma anche dei meleti, riscaldati da un mare di candele antigelo è ancora fresca e, sebbene bellissima da vedere, ha destato qualche preoccupazione a tutti, riesumando i fantasmi della primavera del 2017. «Non abbiamo avuto grossi danni, l’impatto è stato per fortuna minore rispetto a quanto previsto» afferma Pinger. «Abbiamo la fortuna di avere il 50% dei meleti coperto con il sistema antibrina e soprattutto negli anni negativi si nota, ecco perché anche negli anni negativi siamo calati del 35%, non di più – conferma il direttore commerciale Fabio Zanesco  –. Dove non arrivi con questi sistemi allora utilizzi anche le scenografiche candele in mezzo ai meleti».

Infine un commento, in attesa di alcune novità importanti che però il Consorzio preferisco per ora non anticipare, al progetto delle isole in Gdo che ha dato ottimi risultati «La Gdo ha il nostro stesso problema, si trova in una fase di transizione tra il vecchio mondo tradizionale e il futuro, che sarà super dinamico e popolato da tantissime nuove varietà di mele. Oggi il grosso dei volumi è ancora fatto con le varietà tradizionali, ma domani le nuove saliranno. Siamo in mezzo. Al consumatore va spiegato velocemente cosa gli stiamo proponendo e non non è facile». Ecco perché, secondo Zanesco, collaborare insieme è fondamentale, come è stato fatto con le isole «Continueremo a lavorarci perché io resto convinto che il nostro ruolo è anche quello di fare consulenza: la vendita è anche programmazione e noi con le mele possiamo farlo, mese per mese.Per di più tutte le nuopve vareità sono mediamente più buone, quindi diventa tutto molto interessante».

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