Precocità, qualità, ricerca e innovazione, su piante di carciofo provenienti da seme, sono state “toccate con mano” in due giorni di Open Day rivolti a produttori, vivaisti e commercianti. Si è trattato di un’opportunità unica di incontro e confronto – che ha avuto luogo lunedì 19 e martedì 20 novembre a Tarquinia presso l’Azienda Agricola Viscarelli Agostino – proposta da BASF Vegetable Seeds.
Nell’ambito dei campi prova sono state presentate a quasi una cinquantina di partecipanti le due varietà di carciofo ibride Artemisa e Capriccio, estremamente precoci, di grande qualità e altamente produttive.
“Il nostro intento era quello di veicolare a produttori, vivaisti e commercianti – spiega Vito Carrieri, account manager carciofo Italia di BASF – la qualità dei risultati che la nostra ricerca genetica su piante di carciofo provenienti da seme ha portato, in termini di produttività e precocità”.
La principale caratteristica di Artemisa – carciofo romanesco ibrido dal frutto di colore viola scuro, con una testa rotonda sui 10-12 cm di diametro – è quella della precocità, con braccioli secondari di pezzatura elevata. Capriccio che si distingue anch’esso per qualità e produttività, presenta una pianta vigorosa dal portamento eretto e un capolino, dalla forma cilindrica stretta e allungata, di pezzatura inferiore, con colorazione viola intenso. Entrambe le varietà, vista la loro precocità, erano già in raccolta da alcune settimane e i presenti hanno potuto constatare la tenerezza e qualità dei frutti, oltre alla straordinaria produttività, con trapianto a fine giugno. In due mesi, da fine ottobre quando si comincia la raccolta, si parla infatti di 10-15 frutti per pianta. Un risultato eccellente se si considera che una carciofaia in media raccoglie circa la metà della produzione, e non prima di gennaio.
“Qualità dei frutti, molto buoni e altrettanto produttivi – aggiunge Carrieri – significa anche redditività per i coltivatori, con una destagionalizzazione che porta in genere ad avere prezzi più competitivi. Abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei produttori dell’area di Cerveteri e Tarquinia, zona da sempre vocata alla coltivazione dei carciofi, ma anche da quelli provenienti da Montalto, nel viterbese, da Latina e provincia”.
Infine da segnalare che la varietà Capriccio, oltre alla prima produzione, dopo il freddo invernale è pronta a ripartire in primavera, consentendo quindi una doppia raccolta in un anno: in ottobre e in marzo e aprile.
Fonte news: Nunhems Italy