Volumi stabili e in linea con quelli della passata stagione, qualità invece eccellente con calibri superiori rispetto al 2017. Sono questi in sintesi le prime previsioni che diffuse dell’OI Pera che ha presentato ai propri associati i dati di previsione della campagna pere 2018-2019. Secondo l’analisi dei dati del CSO Italy, dal punto di vista dei volumi c’è un sostanziale equilibrio rispetto alla scorsa campagna che si era chiusa con 741.400 tonnellate.
Nessun cambiamento significativo neanche dal punto di vista varietale. La produzione di Abate si conferma naturalmente la più importante e rappresenta il 46% di quella nazionale: nella prossima campagna le stime parlano di 326.300 tonnellate, vale a dire +1% sul 2017. Incrementi molto lievi anche per quanto riguarda Carmen (+1%), Santa Maria (+4%), William (+2%) e Kaiser (+3%). In lieve calo, invece, Conference (-3%) e Decana (-4%) a causa della diminuzione delle superfici.
Notizie positive per quanto riguarda la qualità, aspetto non certo secondario, che secondo le prime stime dovrebbe essere decisamente ottima, con calibri medi più elevati rispetto al 2017. “Siamo di fronte ad un’annata – dichiara Gianni Amidei, presidente dell’OI Pera – di produzione normale e con un prodotto ottimo dal punto di vista qualitativo, con calibri superiori alla media dello scorso anno. I primi scambi tuttavia – conclude Amidei – non sono stati adeguati alla situazione produttiva, in particolare su Carmen che si presenta con volumi identici a quelli del 2017 e pezzature migliori. Ci sono gli elementi per prospettare un’annata assolutamente positiva per le pere italiane”.