A livello qualitativo e quantitativo i fornitori di ortofrutta italiani sono diventati negli ultimi anni sempre più attenti, adeguandosi ai nuovi trend di consumo. È l’opinione di Annabella Donnarumma, amministratore delegato di Eurogroup Italia, l’azienda del Gruppo Rewe che acquista e vende frutta e verdura per il colosso tedesco della grande distribuzione.
Ma manca ancora qualcosa.
L’attenzione alle confezioni, che invece vediamo nei produttori del Nord Europa ma anche in quelli spagnoli».
I produttori italiani, continua Donnarumma, «sono ancora poco attenti al packaging, alle confezioni e all’etichetta, aspetti molto valorizzati nelle catene distributive tedesche dove c’è sempre maggiore attenzione alla presentazione del prodotto e l’etichetta viene vista come “ornamento”. Da questo punto di vista i produttori italiani, tanto del Nord Italia quanto del Sud Italia, sono ancora molto indietro, soprattutto sull’imballaggio di prima gamma».
Mentre in Italia l’esplosione dell’ortofrutta di pronto consumo, della prima gamma evoluta e di altri prodotti come smoothies e hamburger vegetali, e avvenuta negli ultimi due anni, nei supermercati tedeschi si assiste a questa evoluzione già da tempo.
«Dovendosi approvvigionare di frutta e verdura estera durante l’inverno, il mercato tedesco da sempre è più aperto al mondo, non solo ai Paesi del Sud Europa – spiega Donnarumma – per questo i supermercati tedeschi sono più evoluti di quelli italiani nell’adeguarsi ai nuovi trend. Poter usufruire di prodotto interno tutto l’anno da un lato è un privilegio, ma ora tutti viaggiamo molto e anche in Italia è diffusa la conoscenza di prodotti provenienti da tutto il mondo».
Oltre alla varietà , anche Eurogroup rileva un cambiamento strutturale nei consumi di frutta e verdura: «I consumi di frutta e verdura tengono bene e non hanno risentito di tutte le nuove tipologie quali smoothies o confezioni di frutta e verdura pronti all’uso che si adeguano alle dinamiche di vita attuali: i consumatori cercano alimenti veloci ma sani, il fast food che però non ha le caratteristiche del cibo spazzatura. In Germania questo avviene già da anni».