Reale contro virtuale, negozi fisici contro e-commerce. È questo lo scenario futuro nel settore alimentare? Pare proprio di no, soprattutto dopo l’acquisizione, la scorsa estate, da parte di Amazon di un big del mondo della distribuzione tradizionale come Whole Foods, a conferma che il caro e vecchio mondo fatto di “brick & mortar“, come amano chiamarlo dall’altra parte dell’Atlantico, non è morto, per tanti motivi (vedi anche la nostra intervista ad Alex Tosolini di Kroger).
Uno di questi pare sia rappresentato dal fatto che per molti consumatori l’esperienza della spesa alimentare all’interno di un negozio fisico continua a rimanere insostituibile.
Per molti consumatori fare la spesa di generi alimentari è più di una incombenza, ma un atto di amore“.
Lo afferma Laurie Demeritt, CEO della società di ricerche e consulenza Hartman Group, che nel suo recente rapporto dal titolo “Food Shopping in America 2017” ha cercato di capire come e dove comprano cibo e bevande i consumatori americani.
Quasi il 50% del campione intervistato dal rapporto, che non ha mai fatto un ordine on line di generi alimentari negli ultimi 3 mesi, ha affermato di aver preferito passeggiare con il carrello tra le corsie di un supermercato piuttosto che usare il proprio smartphone per fare la spesa. Il motivo? Nei negozi trascorre un’esperienza piacevole.
Quando acquistiamo cibo, per noi e per altri, entrano in gioco esigenze emotive importanti, sostiene il Rapporto di Hartman Group, ecco perché per una fetta consistente del campione analizzato il desiderio di recarsi fisicamente nei punti vendita a fare la spesa alimentare rimane ancora molto forte. E questo nonostante in Usa la spesa on-line di cibo cresca di anno in anno: il 29% degli intervistati afferma di aver ordinato on line negli ultimi 3 mesi, contro il 23% del 2014 e il 18% del 2012.
Insomma, il funerale dei supermercati in “mattoni e malta” non sembra essere qualcosa così vicino come a volte pare. E questo vale anche per l’Italia nonostante tutti i colossi della vecchia Gdo in testa, si stiano dotando di siti dove fare la spesa (gli esempi, ormai, sono tantissimi), spinti anche dalla concorrenza che Amazon Prime Now ha portato nel campo alimentare. È probabilmente più l’omnicanalità la meta verso la quale ci stiamo dirigendo. E forse, proprio il pungolo dell’e-commerce, sta convincendo molte insegne ad alzare l’asticella della qualità dell’esperienza di acquisto nel punto vendita, aspetto sottolineato anche dal rapporto di Hartman Group, con la sperimentazione di format differenti e layout più accattivanti in molti reparti, a partire da quello dell’ortofrutta che accoglie chiunque entri in un supermercato.
Fonte news: supermarketnews.com. Foto: in alto una foto scattata nel supermercato del futuro di Coop a Milano in zona Bicocca