In principio era rosso, tutt’al più verde nel caso fosse acerbo. Oggi è bianco, giallo, arancione, marrone e addirittura nero. A sbizzarrirsi in questa gamma multicolor è il pomodoro, protagonista del nuovo catalogo da mensa, presentato da alcuni ricercatori dell’Università degli studi della Tuscia, a cui ha lavorato un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Agrobiologia e agrochimica, diretto dai professori Andrea Mazzucato e Gian Piero Sorresi, i padri del Sun Black, il pomodoro a buccia nera. Ma l’aspetto cromatico non è lo scopo ultimo della ricerca: “il nostro obiettivo è la variabilità genetica – spiegano Mazzucato e Sorresi – che, valorizzata dal lavoro dei genetisti, rende possibile lo sviluppo di tipologie di ortaggi diversificate per il colore della buccia, della polpa e per il contenuto in composti benefici per la salute (vitamine, sali minerali ed antiossidanti). Il pomodoro, da questo punto di vista, offre un panorama di prospettive inaspettate”. Secondo i due docenti, le linee di pomodoro dai colori inusuali potrebbero essere commercializzate. “I pomodori a colori – concludono – attraggono anche gli addetti alla ristorazione, se è vero che, come dicono in Giappone, si mangia con tutti i sensi e prima di tutto con gli occhi”.
Dal bianco al nero, il pomodoro diventa multicolor
L’Università della Tuscia presenta il nuovo originale ‘catalogo’
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