I temi più trattati dai media nella settimana 27/10

La redazione di myfruit commenta le principali notizie riguardanti il settore ortofrutticolo

I Raccolti: tra i temi più gettonati c’è quello dei raccolti di frutta estiva. Il clima inclemente delle ultime settimane, in modo particolare, ha infatti influenzato negativamente la quantità e la qualità dei raccolti, ritardando l’inizio delle operazioni di raccolta e creando problemi di ogni genere. Le specie che hanno risentito maggiormente dal ritardo sono certamente pesche ed uva, ma in generale tutta la frutta a nocciolo (susine, albicocche ecc.) è stata coinvolta.

I prezzi: per quanto riguarda i prezzi in campagna, tiene banco il lamento del mondo della produzione. I coltivatori, sostengono di essere arrivati al punto che bisognerebbe applicare il commercio equo e solidale anche per i contadini italiani e non solo per quelli dei Paesi poveri

I Pagamenti: Partendo dai risultati ottenuti dai produttori agricoli francesi, che in seguito all’intervento del presidente Sarkozy hanno ottenuto condizioni favorevoli, almeno da Carrefour ed Auchan, anche in Italia si invocano interventi governativi. Scarsa la fiducia in questo tipo di accordi da parte di chi si occupa di import export per la grande distribuzione, ma sarebbe già un grandissimo successo poter mettere in pratica il decreto legge che impone il pagamento, da parte della distribuzione dei prodotti alimentari deteriorabili, entro massimo 60 giorni. La situazione vissuta invece quotidianamente dagli operatori del settore è ben lontana da questa imposizione, ma il fatto passa sotto silenzio perché questo tipo di atteggiamento ormai è generalizzato. Ma come i ritardi dei pagamenti degli enti pubblici rincarano i costi di ogni fornitura diretta a loro, così anche la consuetudine di finanziare dilazioni di pagamento dei supermercati di mesi non fa che contribuire al generale rincaro dell’ortofrutta.

Il risparmio: il sondaggio di questa settimana pubblicato su myfruit.it rileva una situazione spiacevole: meno del 30 % dei consumatori giudica “sensibile” il risparmio realizzabile comprando direttamente dal contadino mentre oltre il 70 % lo riscontra “poco o niente”. L’invito è rivolto alle organizzazioni professionali affinché sensibilizzino i loro aderenti ad ottenere comportamenti più vicini alle aspettative dei consumatori che hanno sviluppato un atteggiamento ‘solidale’ verso i coltivatori diretti, capendone le difficoltà di far fronte alla difficile situazione lavorativa.

I presidi al Brennero: Il Corriere del Veneto, in data 11 Luglio, titolava: Blitz della Coldiretti, smascherati i camion con la “verdura” fasulla. Finora i “blitz” erano ascritti unicamente alle forze di polizia o agli eserciti, segno che la Coldiretti è ormai sul piede di guerra. Si tratta certamente di un’esagerazione tanto che un quotidiano ironizza: “hanno scoperto che sul mercato ortofrutticolo di Verona vendono anche ortofrutta importata”. Non è detto che come import venga considerata anche l’uva prodotta in Puglia!

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