Al netto delle oscillazioni valutarie tra sterlina e altre valute, Euro in primis, nel dopo Brexit, che nel breve potrebbero condizionare le importazioni di frutta e verdura nel Regno Unito dai paesi dell’Unione europea, così come d’altronde dai paesi terzi – anche alla luce di accordi già presi ben prima del voto referendario del 28 giugno e che oggi possono far schizzare in alto il costo della merce per gli importatori in Uk – nel futuro, come si è detto, tutto dipenderà dalle rinegoziazioni con l’Unione europea e tutti i paesi terzi.
Una puntuale analisi dello status quo sul fronte frutta e verdura fresca è stato preparato da Freshfel Europe, prendendo in considerazione import-export di frutta e verdura fresca tra Regno Unito ed Europa e poi con il resto del mondo.
Nel 2015 il Regno Unito ha importato frutta e verdura dall’UE per quasi 2,9 milioni di tonnellate, per un valore di 3,5 miliardi di euro. Allargando lo sguardo al mondo intero, il volume sale a 5,6 milioni di tonnellate di ortofrutta – 3,7 milioni di frutta e quasi 1,9 milioni di ortaggi – per un valore complessivo di 6,8 miliardi di euro. Il Regno Unito è, quindi, fortemente dipendente dalle importazioni per quanto riguarda frutta e verdura, attingendo da un bacino complessivo che tocca circa 120 Paesi nel mondo.
Scendendo nel dettaglio dei singoli paesi dell’Unione europea, la Spagna è in assoluto lo stato che esporta più frutta e verdura in UK: nel 2015 quasi 1,4 milioni di tonnellate per un valore di 1,6 miliadi di euro. A seguire i Paesi Bassi (676 mila tons, per un valore di 886 milioni di euro) e Francia (232 mila tons, per un valore di 247 milioni di euro). L’Italia si posiziona al 4° posto a volume con 144mila tonnellate, per un valore che nel 2015 è stato di poco meno di 200 milioni di euro.
Considerando anche i Paesi terzi, la Spagna a volume rimane sempre in cima alla classifica dei più importanti fornitori di frutta e verdura, mentre l’Italia scende al 12° posto.
Sul fronte dell’export, Il Regno Unito ha esportato frutta e verdura verso l’Unione europea per 203 mila tonnellate, per un valore di 207 milioni di euro (237 milioni di euro considerando anche le riesposrtazioni). Il principale importatore di frutta e verdura è l’Irlanda, che da sola assorbe 80mila tonnellate, seguito dai Paesi Bassi con quasi 36mila tonnellate.
Quali gli scenari futuri tra Regno Unito e UE e tra Regno Unito e paesi terzi? Si profilano più soluzioni, che comunque avranno tempi lunghi per vedere il loro compimento definitivo. Tra Uk e Ue potrebbe essere applicato quello che Freshfel chiama il “modello svizzero” (negoziazioni bilaterali con l’Unione europea su tariffe e condizioni di commercio), oppure ci potrebbe essere l’adesione all’Efta insieme a paesi come Norvegia, Islanda o Liechtenstein. Ci sono poi da considerare le regole presenti all’interno degli accordi WTO o possibili accordi doganali, come quelli presenti tra UE e Turchia.
Ma anche a livello di future rinegoziazioni con i Paesi extra europei ci sono più scenari possibili, come illustrato nella slide qui sotto.
Fonte news: Eurofruit | Freshfel