Sono entrate nel vivo le attività di Miglioramento Varietale del nocciolo del Progetto di ricerca applicata per affrontare le principali criticità del prodotto nocciolo di responsabilità scientifica dell’Università degli Studi di Perugia con la guida della Prof.ssa Daniela Farinelli promosso da Italia Ortofrutta.
Il progetto, finanziato da 7 Organizzazioni dei Produttori (Op) operanti nel comparto corilicolo quali Euronocciola, Ecolazio, Copront, CPN, Agrinola, Piemonte Asprocor e AOA, ha l’obiettivo di ricercare e testare nei diversi areali di produzione nazionale varietà che rispondono bene ai cambiamenti climatici e che meglio si adattino nei vari territori di produzione.
Le attività sono programmate fino al 2030 e nel corso di questa prima annualità il partenariato di ricerca composto dall’Università, dai tecnici agronomi delle Op e dall’Unione, sta effettuando un’attività di ricognizione varietale attraverso i principali areali corilicoli nazionali ed internazionali al fine di individuare le varietà da testare nei campi di confronto varietale che saranno realizzati dalle Op su tutta la penisola.
Lo scorso 4 giugno il gruppo ha visitato l’Università degli Studi di Perugia dove è stato possibile prendere visione delle numerose varietà presenti nei campi prova dell’Università e dei relativi comportamenti vegeto-produttivi. Sono state attivate inoltre sinergie con una delegazione di produttori e rappresentanti Cileni che gestiscono circa il 40% dell’intera produzione corilicola cilena.
Il 5 giungo invece il gruppo si è spostato nella provincia di Viterbo per studiare e vedere il comportamento delle varietà tipiche del territorio Viterbese. Nella stessa giornata è stato possibile visionare impianti più recenti presso aziende socie della Op Cpn ed impianti secolari presso aziende socie della Op Euronocciola.
Il gruppo di ricerca effettuerà una visita presso l’Oregon State University presso il centro più avanzato di miglioramento varietale del nocciolo nel mondo. Saranno costituiti campi di confronto varietale sul territorio nazionale dove saranno testate le varietà reputate più idonei dal partenariato di ricerca.
“Registriamo un grande interesse ed entusiasmo delle Op coinvolte a partecipare a questo tipo di ricerca applicata che sta andando anche oltre i confini associativi della nostra Unione, dichiara Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta. Le imprese Op vogliono essere protagoniste dirette di queste attività di conoscenza vedendo in essa una delle soluzioni per rimanere competitivi sul mercato ed essere pronte ad anticipare le insidie dei cambiamenti climatici”.
Fonte: Italia Ortofrutta