Nei giorni scorsi sia l’Ava-Asaja (Associazione di produttori della Regione Valenciana) che La Unió, avevano lanciato l’avvertimento: in caso di pratiche commerciali scorrette da parte della Gdo spagnola, con prezzi troppo bassi e sottocosto di arance e mandarini – pratica vietata per legge – si sarebbero rivolti direttamente all’AICA, l’agenzia ministeriale spagnola per il controllo dei prodotti alimentari.
Dalle parole ai fatti: secondo le due associazioni, infatti, nove supermercati stanno praticando prezzi sottocosto che danneggiano la campagna agrumicola spagnola della zona di Valencia, nonostante il calo produttivo di quest’anno (-22%) avesse dato un po’ di respiro con il calo dell’offerta in una zona oramai in crisi a causa delle difficoltà da parte degli agricoltori di coprire i costi di produzione.
Nel dossier consegnato al governo dalle associazioni, scaturito da visite sui punti vendita accusati di praticare prezzi scorretti e sottocosto, viene segnalata una forbice di prezzi al consumo tra 0,59€ e 0,99€ per le arance e di 0,89€ e 0,99€ per i mandarini, mentre per il Ministero dell’Agricoltura spagnolo il prezzo finale al consumo (comprensivo di IVA) dovrebbe essere di 1,08€ per le arance e di 1,19€ per i mandarini per raggiungere almeno il punto di pareggio.
Le conseguenze di queste operazioni, secondo le associazioni, si stanno già facendo sentire in campagna con una conseguente diminuzione del prezzo all’origine che rischia di mettere ancora una volta in seria difficoltà l’anello debole della filiera, vale a dire la produzione, nonostante quest’anno ci fossero tutti presupposti per una campagna favorevole per tutti gli attori della filiera.
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