A valle di una campagna di lavorazione del pomodoro caratterizzata da una partenza tardiva, a causa delle avverse condizioni climatiche che hanno interessato i mesi di maggio e giugno, e da un incremento senza precedenti del prezzo del pomodoro, che ha toccato la cifra di 150 euro a tonnellata (+38% vs 2022), Mutti ha pienamente centrato l’obiettivo della qualità grazie all’impegno delle oltre 800 famiglie di agricoltori conferitrici della materia prima poi trasformata dall’azienda. Impegno, questo, che anche quest’anno è stato riconosciuto e premiato attraverso un ampio programma di incentivi economici, che si aggiungono al prezzo concordato per il pomodoro e che contribuiscono a stimolare un circolo virtuoso a favore della qualità della materia prima, pari a 5,7 milioni distribuiti lungo tutta la filiera.
Il premio Pomodorino d’Oro
Oltre agli incentivi, per Mutti il massimo riconoscimento per la qualità della materia prima è il premio Pomodorino d’Oro Mutti, oggi alla sua 24esima edizione, nato per valorizzare la qualità del pomodoro conferito e l’impegno dei migliori agricoltori che hanno contribuito alla buona riuscita della campagna di lavorazione del pomodoro, e stimolare un processo di costante miglioramento della materia prima. Per la prima volta le categorie premiate sono: il pomodoro tondo, storico premio presente sin dalla prima edizione, il pomodoro lungo e il pomodoro ciliegino, le specialità del sud Italia che verranno premiate il 10 novembre a Cerignola (Foggia), e infine la grande novità, il pomodoro datterino, categoria istituita per la prima volta quest’anno a dimostrazione del crescente valore di questa varietà di materia prima nell’offerta merceologica del Gruppo.
Ad aggiudicarsi il primo posto per il pomodoro tondo è stata la Società Agricola Franzoni, gestita da Marco Franzoni e dalla sua famiglia nelle campagne di Gualtieri (Reggio Emilia). La famiglia Franzoni è stata pioniera, in stretta collaborazione con Mutti, dell’ambizioso progetto Instafactory, per trasformare il pomodoro in passata direttamente sul campo, e si è particolarmente distinta negli anni, tanto da detenere il record di trofei del Pomodorino d’Oro Tondo Mutti, vinto sei volte dal 2010. Per il pomodoro datterino, unica delle quattro categorie che vede competere entrambe le filiere, Nord e Sud, ad essere premiata è stata l’Azienda Agricola Bosco, di Stefano e Marina Bosco, situata a Coenzo (Parma).
“Quando abbiamo preso in gestione l’azienda agricola, da nostro padre, abbiamo continuato a dedicarci con passione alla coltivazione del pomodoro, per il quale da sempre abbiamo un’attenzione particolare. La collaborazione con Mutti, in questi anni, è stata sempre positiva, dai primi passi del progetto Instafactory, che ci ha subito conquistati, ad oggi, nuovamente premiati con il Pomodorino d’Oro – ha commentato Marco Franzoni, ritirando il trofeo per il pomodoro tondo – È una vittoria che ci riempie di soddisfazione, perché è il segno di una riconoscenza sincera nei confronti della filiera”.
“Collaboriamo da diversi anni con Mutti, ed è sempre stato uno scambio proficuo il nostro. Già nel 2016, con l’inclusione tra le 40 migliori aziende conferitrici di pomodoro tondo, abbiamo avuto un riconoscimento importante del nostro impegno e del nostro lavoro. Oggi, come primi vincitori di sempre del trofeo per il pomodoro datterino, non possiamo che rinnovare l’orgoglio per essere partecipi del progetto Mutti”, ha aggiunto Stefano Bosco, vincitore del Premio Pomodorino d’Oro datterino.
“Questa è la 24esima edizione del Pomodorino d’oro Mutti – ha dichiarato Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti – Siamo passati veramente attraverso i decenni, partendo da una piccola stanza dove premiavamo fra 15 agricoltori quello che era il migliore e via via crescendo. Questa crescita credo sia la stessa che hanno avuto i nostri agricoltori e che ha avuto la nostra azienda: la capacità di traguardare qualcosa non nel breve termine ma nel lungo e per costruire un progetto che generi valore, valore per tutti”.
I criteri
Le premialità alla filiera vengono assegnate sulla base di specifici criteri di valutazione, condivisi con le associazioni di produttori e le stesse aziende agricole conferitrici. Tra i parametri di valutazione del pomodoro, che viene analizzato nel momento in cui arriva in stabilimento, vi sono aspetti qualitativi, come l’intensità, la sapidità e la cura durante la raccolta meccanica, ma anche la capacità di conferire una materia prima di eccellente qualità non solamente nel periodo centrale della campagna, ma anche nei primi giorni e negli ultimi. Il Premio Pomodorino d’Oro, inoltre, tiene conto in particolare dell’aspetto continuativo della produttività durante la campagna. La serata di premiazione, pensata per essere una vera e propria celebrazione della filiera di Mutti, sancisce anche la fine definitiva dei lavori della campagna, che si concentra ogni anno esclusivamente nei mesi estivi, durante il periodo di maturazione del pomodoro, per garantire la miglior qualità possibile della materia prima.
Fonte: Mutti