Va forte la produzione del peperone rosso lucano di Senise (Potenza) Igp. Nel 2022 raggiunti i 3mila quintali, buone le attese sul 2023. L’ortaggio cresce alle porte del Parco nazionale del Pollino e ha conquistato le cucine di importanti chef. Un prodotto gourmet.
Il mercato è in forte crescita, con una produzione di 3mila quintali di fresco nel 2022 e circa 60 ettari certificati con un indotto di circa 200 unità lavorative. Se la scorsa annata è stata eccezionale per effetto dei cambiamenti climatici, anche quella del 2023, partita un mese dopo per le incessanti piogge di maggio e giugno, sarà dettata dal clima decisivo per l`essiccazione.
I soci del consorzio di tutela, conta oltre 40 aziende, si stanno organizzando per le attività comuni. Tra queste c’è l’ultimo anno del progetto FitoConsult (consulenza fitosanitaria) avviato nel 2021 con l’Alsia (l’agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura) per interventi di miglioramento e qualificazione della filiera.
Le prove dimostrative di sanificazione del seme, prima della semina in vivaio, hanno confermato l’opportunità di eseguire sempre questa buona pratica di profilassi che, oltre ad assicurare la disinfezione ed il risanamento da eventuali agenti patogeni, induce nelle piantine maggiore vigore e omogeneità, assicurando un migliore attecchimento ed una più veloce ripresa dalla crisi di trapianto.
I cambiamenti climatici
L’elaborazione dei dati rilevati dalle centraline del servizio agrometeorologico lucano dell’Alsia, conferma un cambiamento climatico in atto anche a livello del microclima del Senisese che influenza sempre di più la qualità e la quantità della raccolta. Questo perché temperatura e piovosità determinano i periodi in cui la pianta è maggiormente produttiva, che non sempre sono favorevoli alla corretta essiccazione delle serte.
In questo scenario, con un clima ogni anno più variabile, diventa quindi fondamentale la corretta gestione agronomica e fitosanitaria delle colture, a partire dal seme, per salvaguardare l’ambiente, gli ecosistemi autoctoni e le produzioni di qualità come quella del Peperone di Senise.
Fonte: Alsia, Sole 24Ore