La frutta estiva ha tenuto il prezzo, ma si teme l’inversione di temperatura che fa scendere i consumi. Le quotazioni restano stabili con le uve sui 2 euro come i meloni, da 1,50 ai 2,50 per il prodotto extra, mentre salgono fino ai 6 euro i fichi. Le prime mele e pere offrono buone quotazioni, si vendono bene le arance sudafricane intorno a 1,50 euro il chilo. Alle stelle il peperone quadrato olandese a cui si contrappone l’origine polacca con quotazioni molto minori.
Buone quotazioni per meloni e angurie mantovane, uve sui 2 euro
Non ci sono grosse novità nelle quotazioni del mercato di Firenze. Prezzi che non ballano in modo significativo. Dinamiche che illustra a myfruit.it il vice presidente nazionale di Fedagro Aurelio Baccini, anche presidente dell’associazione di Firenze. “Gli ortaggi hanno prezzi simili a quelli di fine luglio. Sui meloni si ha una media di 2 euro il kg con 1,50 per il retato per arrivare ai 2,50 euro del liscio mantovano certificato. Le angurie partono da 0,50 euro il kg per il prodotto laziale in bins con punte di 0,80/0,90 euro il kg per il prodotto mantovano“.
Sulle uve non si registrano dei picchi: “Siamo come l’anno scorso con la varietà Italia dalla Puglia intorno ai 2 euro, si può arrivare a 2,50 con il prodotto top. Dalla Sicilia la varietà Vittoria quota sotto i 2 euro, siamo a 1,80 euro il kg mentre la Pizzutella quota 2,20/2,30 euro il chilo. Le albicocche stanno chiudendo la stagione, in particolare dal Trentino con quotazioni da 2,30/2,50 euro il chilo. Stagione abbastanza normale per le pesche con prezzi medi da 1,50/2,50 euro il chilo“.
I fichi da 4 a 6 euro il kg, le prime mele
Un prodotto che vede salire in alto le quotazioni sono i fichi a causa della scarsità del prodotto. “Abbiamo un prezzo di 4 euro per la qualità meno pregiata per arrivare ai 6 euro per quelli di buona qualità“. spiega Baccini. Sempre sul fronte della frutta si hanno le quotazioni delle pere Coscia “Siamo dai 2,50 a 3 euro il kg, con le prime mele Gala siamo sotto i 2 euro il chilo”.
A Verona ortaggi locali a poco più di 1 euro, alle stelle peperone olandese
Ancora ritmi estivi al mercato di Verona dove Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, illustra il quadro di fine agosto. “In questo periodo ci sono tanti ortaggi e verdure locali. Le quotazioni per la gran parte delle referenze sono un po’ al ribasso. I cetrioli locali sono calati di qualche centesimo, in padella quotano intorno a 1 euro mentre con il doppio si scende a 0,80 euro il kg. Le zucchine, sempre locali, sono lente ma con le temperature in calo si stima un maggiore interesse. Il calibro 14/21 quota intorno a 0,80 euro, il prodotto dal Piemonte non supera 1,20 euro il kg. Il calibro più piccolo (7/14) in padella quota 1,60 euro mentre lo zuccone d’esportazione lavorato da 5 kg quota 0,65 euro il kg. Le melanzane locali ovali quotano intorno a 1 euro per la qualità extra mentre siamo sui 0,90 per la prima categoria in padella. Le varietà lunga, viola e striata vanno da 1,60 a 2 euro il chilo”.
Alle stelle il peperone olandese, arriva il polacco
Passiamo alle lattughe: “Sono in calo rispetto alle settimane scorse – dice Bonizzi -. La Gentile con il prodotto extra tocca i 2 euro il kg per scendere a 1,60 euro con la prima categoria”. Quotazioni sostenute per la Iceberg: “Siamo sul finire con le quote di Danimarca e Olanda, arriva prodotto dalla Gran Bretagna. Quota da 2,20 a 2,50 euro il kg. Anche i finocchi in calo, non più di 2 euro il kg con 1,80 euro per il dieci pezzi. I fagiolini locali sono in ribasso, quelli raccolti a mano con l’extra quotano fino a 2,60 euro mentre la prima sui 2 euro. Infine con il prodotto raccolto a macchina siamo a 1,50 euro il chilo”.
Peperoni lunghi gialli e rossi quotano 1,50 euro in doppio e in padella 1,80/2 euro. Il verde si ferma a 1,40 euro il kg. Il peperone quadrato rosso dall’Olanda è schizzato a 2,50/2,80 euro mentre il polacco ha quotazioni simili al prodotto locale“. Stabili i pomodori: “Il grappolo olandese si vende a 1,30/40 euro il kg, il datterino a 3,60/4 euro e stanno calando i quantitativi. Il ciliegino quota 2,80/3,50 euro mentre il peretto insalataro locale si ferma a 1/1,10 euro il kg mentre quello da salsa pugliese si ferma a 0,60 euro il chilo”.
I primi fichidindia siciliani, pesche dal Sud
Si stima il calo per la vendita delle angurie con il calare delle temperature. Queste le quotazioni:”Siamo a 0,35 euro il kg per il prodotto in bins, la mantovana quota intorno a 0,45 euro. Calo d’interesse per i meloni ma tengono le quotazioni del mantovano retato e liscio. E’ tempo di ficodindia: “Presente da una decina di giorni con prodotto siciliano. Il calibro grosso 14 pezzi è sopra i 2 euro, il 16 pezzi a 1,60 e il 18 pezzi si ferma a 1,30 euro il chilo. Le pesche sono verso la fine della campagna locale, restano altri 10 giorni, e arrivano da Sicilia, Campania e altre regioni. Queste le quotazioni: tripla A intorno a 1,80/2 euro, doppia A 1,50 euro e infine 1 A a 1,20/1,30 euro il kg. Le nettarine valgono 10/20 cent in più. Per entrambe vista l’abbondanza di prodotto il mercato è calmo. Anche se c’è anche merce dalla Spagna“.
Capitolo uve. La Vittoria da 1,50 e fino a 2,30 euro per prodotto extra, bianca Italia da 1,50/2,30 e fino a 2,50 per extra. All’inizio grappoli con acini piccoli, ora più grandi e si registra un’ampia forbice che segna la diversità della qualità del prodotto. Pizzutella e Red Globe quotano 1,50/2 euro il kg mentre la senza semi bianca si vende a 2,50, stessa quotazione per la rosata. Sulle fragole non c’è forte interesse, varietà da Lessinia e Trentino e la quotazione massima è di 5 euro per un prodotto extra, poi di prima siamo intorno a 3,50/4 euro.
Le patate? “Siamo in linea con le quotazioni dell’ultimo periodo. Il prodotto di Cologna Veneta quota intorno a 0,80 euro il kg, da Mantova 0,77 mentre dalla montagna con l’origine Val di Gresta si sale a 0,85/0,90 euro. Costa meno l’origine Germania con 0,60 euro il chilo. La cipolla bianca tonda quota 1,20 euro, la dorata 1 euro e la rossa 1,20 il chilo.
Frutta secca in attesa della ripartenza
Marco Zaniboni, operatore dell’azienda Laffi Giorgio al Caab di Bologna, scatta la sua fotografia sulla frutta secca. “Pochi scambi, la maggior parte dei dettaglianti ancora in ferie o alla riapertura, dunque molto spaesati. Caldo torrido, fino a stamane, che non ha invogliato chi è rimasto al consumo di frutta secca. Noci a parte, arrivano dall’altro emisfero ovvero Cile e Australia, non c’è ancora tanto di nuovo. La produzione di fichi, albicocche e altra frutta ha risentito delle gelate primaverili, poi le inondazioni e la siccità. E’ tutto è in divenire”.
Arance dal Sudafrica, problemi di black spot
Si fa il pieno di arance sudafricane nei mercati all’ingrosso dove la varietà Navel Late spunta buone quotazioni abbondantemente sopra 1,50 euro il kg. Ecco i prezzi con il calibro 70/80: Rimini (1,70), Cesena (1,60), Bergamo (1,60), Roma (1,10), Bologna (1,20), Verona (1,60). Aurelio Baccini da Firenze: “Per merce buona si sale ai 2 euro il kg per i calibri grandi, per merce da spremuta siamo intorno a 1,40/1,50. In dogana si sono registrati tanti problemi di black spot per le arance sudafricane. Sui limoni non c’è abbondanza di prodotto”.