Il prefetto di Ferrara Rinaldo Argentieri ha sottoscritto nei giorni scorsi il Protocollo per la costituzione della Sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità, d’intesa con la direzione provinciale dell’Inps, finalizzato a prevenire fenomeni di lavoro illegale in agricoltura e di caporalato e a preservare i livelli elevati di legalità che caratterizzano il settore nella provincia.
“Più in generale – si legge nella nota della Prefettura – si intende sostenere l’eccellenza agricola del territorio mediante la realizzazione di progetti che possano agevolare l’intermediazione di manodopera, organizzare e gestire i flussi di manodopera stagionale, la formazione dei lavoratori, i servizi di trasporto collegati con il lavoro agricolo, gli interventi volti alla coesione sociale, in particolare di assistenza ai lavoratori immigrati”.
In tale direzione, i soggetti firmatari opereranno insieme nell’ambito della “Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità”, organismo previsto dalla legge n. 199 del 2016, che a breve inizierà i suoi lavori presso la sede provinciale Inps di Ferrara.
“E lo farà con spirito assolutamente propositivo e concreto – hanno sottolineato il prefetto Rinaldo Argentieri e la direttrice provinciale dell’Inps Annalisa D’Angelo – e con il fattivo contributo assicurato da tutti gli intervenuti alla firma, a cominciare dal varo di un’iniziativa di informazione e sensibilizzazione sulla Rete del lavoro agricolo di qualità, strumento che intende “premiare” le imprese agricole in possesso dei requisiti, di qualità appunto, previsti dalla legge”.
Quattro arresti per caporalato
Intanto, i carabinieri di Portomaggiore hanno denunciato quattro cittadini pakistani, tutti residenti in zona, individuati come presunti autori di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, nonché di estorsione e lesioni personali.
L’attività e indagini condotte in particolare dai militari del nucleo operativo e radiomobile – coadiuvati dai colleghi del nucleo ispettorato lavoro di Ferrara e coordinati dalla procura – hanno preso spunto dalla violenta aggressione di un altro pakistano (nel marzo del 2022, a Portomaggiore), picchiato selvaggiamente per aver osato chiedere ai suoi caporali il pagamento di poche centinaia di euro, corrispettivo del lavoro che aveva svolto nei campi della zona.
Fonte: ministero dell’Interno e Ferrara Today