Syngenta Italia ha inaugurato la sua presenza alla settima edizione del Mantova Food & Science Festival (19 – 21 maggio 2023) con l’evento “Open Science – Salute del suolo, cambiamento climatico e produttività agricola: parliamo di Agricoltura Rigenerativa”.
Nella cornice medievale del Palazzo della Ragione di Mantova, si sono confrontati interlocutori e ospiti di riferimento dal mondo delle istituzioni, locali e nazionali, della filiera agroalimentare e della comunità scientifica, con un obiettivo preciso: individuare definizioni e prospettive comuni su un modello di produzione agricola, che ancora necessita di una più nitida cornice, a partire da criteri di misurabilità universalmente accettati. Affrontando temi quali salute del suolo, carbon farming e integrazione dei modelli produttivi, l’agricoltura rigenerativa può infatti rappresentare un’opportunità concreta per un approccio agricolo più sostenibile e resiliente, su cui i relatori coinvolti, attraverso il confronto continuo e costruttivo, hanno individuato traiettorie che permettano a tutti i modelli di agricoltura di migliorare e progredire in un comune percorso di generazione di valore.
“Per Syngenta Italia – ha commentato Massimo Scaglia, amministratore delegato di Syngenta Italia – la presenza al Mantova Food & Science Festival ha un grande valore: siamo accomunati infatti dalla volontà di trovare risposte comuni a sfide complesse, una necessità che ha valore ancora maggiore alla luce dei tragici eventi che stanno interessando in questi giorni le zone dell’Emilia Romagna e delle Marche. Questo è l’approccio che abbiamo usato parlando di agricoltura rigenerativa, che rappresenta per il presente e per il futuro un’opportunità concreta per un modello di produzione più sostenibile e resiliente”.
Scaglia ha poi dato il via i lavori con la proposta di creare un open forum stabile per coinvolgere tutti gli stakeholder interessati in una discussione costruttiva sull’Agricoltura Rigenerativa, per far emergere nuovi elementi, proporre idee e sviluppare progetti, mettendo in comune esperienze e competenze.
Particolarmente significativi sono stati anche l’intervento diRaffaele Nevi, segretario della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, e quello di Maria Chiara Gadda, che nel suo ruolo di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha sottolineato come l’agricoltura sia “un settore produttivo che oggi merita particolare attenzione, alla luce dei cambiamenti climatici. Se è certamente uno dei settori più colpiti da alluvioni, siccità e diffusione sempre crescente di fitopatie, al contempo può interpretare in termini positivi il percorso verso la transizione sostenibile. In questi anni si è posta poca attenzione sui fattori produttivi, quali l’acqua, le componenti organiche e soprattutto la terra e la sua capacità di mantenere fertilità: è necessario intercettare le opportunità del nostro tempo, che vengono da ricerca, innovazione, formazione e informazione, e l’agricoltura in tal senso può contribuire a cambiare non solo il rapporto tra istituzioni, imprese e ricerca ma anche il Paese dal punto di vista culturale”.
Il dibattito è stato aperto da un’analisi di contesto effettuata da Nomisma, presentata da Ersilia Di Tullio, senior project manager di Nomisma, che ha orientato la discussione grazie alla propria esperienza sul tema e ai dati raccolti.
Nel corso del dibattito, moderato da Deborah Piovan, imprenditrice agricola e divulgatrice scientifica, si sono confrontati mondo accademico e rappresentanti della filiera agroalimentare, come Vincenzo Tabaglio, professore del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili dell’Università Cattolica di Piacenza, Stefano Brenna, responsabile del settore Ricerca e Innovazione dell’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste della Regione Lombardia, Amedeo Reyneri, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, Stefano Vaccari, direttore generale del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, Giovanni Gioia, imprenditore agricolo e presidente di Anga – Giovani di Confagricoltura, Antonio Dente, responsabile agronomico presso l’azienda vinicola Mastroberardino e Giovanni Povero, global head of plant science di Valagro.
Fonte: Syngenta Italia