Come riferito da myfruit.it nei giorni scorsi, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto del presidente del consiglio dei ministri relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato che fissa a 82.705 la quota annuale, in aumento rispetto alle 69.700 dell’anno precedente.
Non sono tardate le reazioni da parte delle confederazioni.
Le novità del decreto
“Le quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne, ammontano a 44mila unità (erano 42mila lo scorso anno) delle quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale – riassume Coldiretti Cuneo – Alcune quote sono riservate ai lavoratori di Paesi con cui entreranno in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria, a quelli che abbiano completato programmi di formazione nei Paesi di origine e alle richieste presentate dalle Organizzazioni professionali dei datori di lavoro che assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori. La vera e importante novità di questo provvedimento è rappresentata, infatti, dal consolidamento e dalla riconferma del rilascio di quote di ingresso riservate alle associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22mila unità (erano 14mila) a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022) sostenuta dalla Coldiretti”.
Il nuovo Decreto sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo Sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato.
Coldiretti: “No ai ritardi disastrosi”
“L’auspicio è che non si ripetano più situazioni disastrose come quella che gli agricoltori cuneesi, frutticoltori in particolare, hanno vissuto nell’ultima annata, alle prese con una carenza sempre più strutturale di manodopera qualificata – dichiara il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – Lo scorso anno il decreto flussi aveva ammesso l’ingresso di 1.450 stagionali extracomunitari nella Granda, ma ritardi e impedimenti burocratici hanno prima rallentato pesantemente il rilascio dei nullaosta e poi tagliato del 32% le quote assegnate alla Provincia di Cuneo a pochi giorni dall’inizio delle raccolte estive, pur in presenza di un numero ben superiore di istanze”.
“La presenza dei lavoratori stranieri – evidenzia il direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – è diventata strutturale nella nostra agricoltura, tanto che nelle campagne italiane un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere. Il contributo dei lavoratori stranieri al successo dell’agroalimentare Made in Cuneo, dall’orticoltura alla frutticoltura fino alla viticoltura, è fondamentale a difesa della sovranità alimentare”.
Cia: “Si anticipi click day”
Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani per la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. Ma, secondo la confederazione, resta però da sciogliere il nodo del click day per la trasmissione delle istanze alle prefetture, previsto ora per il 27 marzo 2023, a 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto flussi. Secondo Cia, l’iter burocratico per l’ingresso dei cittadini extracomunitari deve essere il più celere possibile e auspica, dunque, una riduzione a 15 giorni per il termine di presentazione delle domande, in modo che le aziende possano avere a disposizione i lavoratori già nelle prime campagne a marzo.
Se Cia valuta positivamente la decisione di esentare i lavoratori agricoli dalla verifica di indisponibilità presso i centri per l’impiego, non ritiene più necessaria una finestra così lunga per l’avvio delle procedure. Con le abituali tempistiche si rischierebbe, infatti, di avere la manodopera al lavoro solo da maggio.
Cia commenta, infine, con favore la grande novità del provvedimento, che prevede il rilascio di 22mila quote di ingresso per le associazioni di categoria e spera che questo possa finalmente portare sollievo alle aziende sul fronte del reperimento degli operai agricoli.
Fonte: Coldiretti – Cia