La nocciola? Può diventare un frutto sempre più da vivere, oltre che da assaggiare. Tra coloro che ne sono convinti c’è Marco Sardo, titolare dell’azienda “L’Arte della Nocciola”, a Toetto di Roddi (Cuneo), che sta registrando ottimi riscontri dal punto di vista delle visite turistiche, tanto da decidere di non aderire al circuito della Piemonte Igp.
“Sono molto soddisfatto per come sta andando il mio progetto nato tre anni fa – spiega Sardo – Un’azienda che produce e trasforma nocciole, ma che al contempo si apre alle visite turistiche in campo, per fare vedere come nascono le nostre nocciole e come sono lavorate. A chi prenota una visita nella mia azienda, infatti, illustro il territorio, spiego come e quando avviene la raccolta, mostro il laboratorio e gli strumenti necessari alla trasformazione. Infine, arriva la parte della degustazione, durante la quale proponiamo nocciole tostate, salate, aromatizzate alle erbe, pralinate al cioccolato. Grazie alla collaborazione con laboratori esterni, poi, facciamo assaggiare anche i Baci di dama e i Brutti ma buoni realizzati con le nostre nocciole”.
Facendo poi un bilancio dell’ultima campagna, Sardo osserva: “A livello produttivo i quantitativi sono stati più abbondanti rispetto al 2021 del 20% circa, ma non abbiamo ancora raggiunto il livello di un’annata normale. Ciò che ha dato molto fastidio alle piante è stata la prolungata siccità estiva, che non ha permesso ai frutti di svilupparsi come avrebbero dovuto fare, cosicché oggi ci ritroviamo calibri piuttosto piccoli. La qualità, comunque, è molto buona. In termini di lavorazione, le cose si complicano perché sono più difficili da pelare”. Marco Sardo conclude confermando la propria volontà di non aderire alla Piemonte Igp: “Per ora le cose stanno andando bene così. Poi, ovviamente, sono cose che possiamo valutare strada facendo”.