Si celebra il 16 settembre la 28esima Giornata mondiale per la preservazione dello strato di ozono – data che coincide con la firma avvenuta nel 1987 del Protocollo di Montreal ratificato da ben 192 nazioni e contenente la catalogazione delle sostanze chimiche rilasciate dall’uomo nell’atmosfera – con l’obiettivo di sensibilizzare quante più persone possibili sul tema e sulle conseguenze, a breve e a lungo termine, del cosiddetto buco nell’ozono.
Una vera e propria lotta planetaria sostenuta dalla comunità internazionale e che in questi anni ha portato sempre più alla ribalta il concetto di sostenibilità ambientale, che equivale a proteggere l’ambiente preservando la crescita economica. Dole, leader mondiale nella produzione e distribuzione di frutta e verdura fresca di qualità premium, è presente con attività di ricerca e azioni concrete affinché si possa abbracciare un cambiamento in positivo preservando la diversità della natura e traendone il meglio che possa offrire per il futuro.
L’ozono, presente nell’atmosfera terrestre, è importantissimo per il nostro pianeta perché lo avvolge in modo del tutto naturale preservando la vita su di esso: si tratta infatti di un fragile scudo che agisce come un filtro per l’intercettazione delle radiazioni ultraviolette del sole, che producono effetti dannosi sia per gli esseri umani (abbassamento delle difese immunitarie, possibile aumento dei tumori alla pelle o malattie agli occhi) sia per l’ambiente (riduzione della fotosintesi con conseguenze devastanti per l’agricoltura, alterazione dei sistemi acquatici).
Uno dei principali rimedi per combattere il buco dell’ozono consiste quindi nell’abbattere le emissioni di CO2 e proprio a favore della protezione del clima Dole ha avviato un progetto sfidante ed impegnativo che ha come obiettivo quello di arrivare, entro il 2030, ad azzerare le emissioni nette di CO2 in tutte le operazioni guidate dall’azienda, nelle farm, nei dipartimenti commerciali e nei trasporti. Riguardo quest’ultimo punto, l’impegno è ridurre del 30% le emissioni delle navi, tenendo conto che la modernizzazione della flotta di container ha già fatto registrare una maggiore efficienza con un calo delle emissioni di 244.000 tonnellate nel 2018 rispetto al 2004.
Dole da oltre 20 anni ha adottato l’agricoltura biologica, con impatti positivi generati sulle comunità locali, sulla biodiversità, sulla preservazione del suolo e sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. E si tratta di un metodo di coltivazione dal quale hanno tratto vantaggi anche molti aspetti delle pratiche agricole utilizzate dall’azienda nelle produzioni convenzionali. Incanalando la forza e la resilienza della natura, Dole ottiene alimenti nutrienti e di alta qualità, migliorando la propria impronta ecologica e facendo in modo che la sua frutta tropicale arrivi a destinazione più fresca e producendo fino all’8% in meno di CO2.
L’attenzione è rivolta anche al miglioramento delle pratiche agricole: tutti i produttori facenti parte della rete di aziende indipendenti e affiliate di Dole aderiscono a rigorosi standard ambientali imposti dall’azienda e i progetti sono sotto costante monitoraggio con revisioni ed analisi anche dei residui prima della raccolta e delle spedizioni.
Così come è altrettanto importante il mantenimento da parte di Dole dell’estensione della foresta all’interno di tutte le proprie coltivazioni di banane e ananas.
Insomma, Dole si impegna ad essere trasparente nelle sue operazioni per affrontare il futuro, ispirando e incentivando anche ciascuno di noi ad assumere quotidianamente un comportamento responsabile.
Fonte: Dole Italia