Il California Prune Board (CPB) è all’avanguardia nello studio che analizza la connessione tra prugne disidratate e la salute delle ossa. Basandosi su una notevole e vasta ricerca, il consorzio ha presentato i dati scientifici pubblicati di recente.
Donn Zea, executive director del California Prune Board ha commentato: “La scienza ci ha dimostrato che qualcosa di unico sta succedendo con le prugne disidratate, poiché abbiamo scoperto alcuni collegamenti notevoli con la salute delle ossa. Grazie a ogni studio impariamo qualcosa che stimola ulteriormente la nostra curiosità. Il nostro programma di ricerca ha ancora molto da esplorare e siamo entusiasti di vedere dove ci porterà”.
Pennsylvania State University in campo
In un recente articolo pubblicato su Advances in Nutrition intitolato “Il ruolo delle prugne disidratate nella modulazione delle vie infiammatorie per migliorare la salute delle ossa nelle donne in post-menopausa”, i ricercatori della Pennsylvania State University hanno esaminato la relazione tra il consumo di prugne disidratate, stress ossidativo, infiammazione ed effetti favorevoli sulla salute delle ossa, riassumendo i risultati degli studi preclinici e clinici. Gli studiosi hanno riferito che gli effetti protettivi che le prugne disidratate esercitano sulle ossa nelle donne in post-menopausa sembrano essere collegati all’attività antiossidante e antinfiammatoria che questi frutti stimolano nel corpo. Inoltre, gli autori hanno anche suggerito che l’effetto favorevole può essere parzialmente spiegato dai cambiamenti nel microbiota intestinale.
Benefici per tutti
Inoltre, in uno studio clinico finanziato dall’Usda recentemente pubblicato su Nutrients, intitolato “Gli effetti a breve termine delle prugne disidratate per il miglioramento della salute ossea negli uomini”, i ricercatori della Florida State University hanno cercato di testare l’effetto del consumo giornaliero di prugne disidratate sul metabolismo osseo in 35 uomini di età superiore ai 50 anni che avevano subito una perdita ossea in passato. I primi risultati hanno mostrato una riduzione dell’osteocalcina, un biomarcatore del turnover osseo, e un aumento del cosiddetto rapporto Opg:Rankl, indicando che le prugne disidratate possono avere un effetto positivo sullo stato osseo dopo soli tre mesi di consumo quotidiano.
Questi risultati preliminari fanno parte di uno studio più ampio, i cui risultati non sono stati ancora pubblicati, ma la cui pubblicazione è prevista nei prossimi 12-18 mesi.
Il ricercatore capo Bahram Arjmandi, professore e direttore del Center for Advancing Exercise and Nutrition Research on Aging, Florida State University, ha dichiarato: “Come ricercatore è emozionante vedere un cambiamento positivo nel turnover osseo in questi uomini, dopo un periodo di tempo relativamente breve, dovuto al consumo di prugne disidratate. Prevediamo risultati ancora più favorevoli sullo stato delle ossa una volta che gli uomini avranno consumato quotidianamente prugne disidratate per un anno intero”.
Ricerche in corso
Oltre a questi dati pubblicati di recente, sono attualmente in corso i seguenti studi nutrizionali condotti da istituti di ricerca altamente accreditati: uno studio controllato randomizzato di integrazione alimentare con prugne disidratate sulla densità ossea, la geometria ossea e la forza ossea nelle donne in post-menopausa; gli effetti di 12 mesi di consumo di prugne disidratate sulla densità minerale ossea e sui marcatori del turnover osseo nelle donne coreane in post-menopausa con osteopenia; l’impatto del consumo di Prugne della California sulla salute delle ossa delle giovani donne che fanno uso di contraccettivi ormonali.
Andrea N. Giancoli, consulente nutrizionista del California Prune Board, ha commentato: “La salute delle ossa, sia che si tratti di stimolare la formazione ossea nelle prime fasi della vita o di prevenire la perdita ossea in età adulta, è fondamentale in tutte le fasi della vita data la dinamicità dello scheletro umano, che compie un ciclo continuo di costruzione e disgregazione delle ossa. Miriamo a comprendere meglio il ruolo delle prugne disidratate in questo ciclo che è fortemente correlato alla salute dell’intestino, all’infiammazione e agli stati ossidativi all’interno del corpo”.
Sebbene non sia chiaro quali componenti bioattivi nelle prugne disidratate siano responsabili degli effetti benefici sulle ossa, i benefici potrebbero essere in parte dovuti alla serie di vitamine e minerali presenti, in particolare boro, potassio, rame e vitamina K. Le prugne disidratate sono anche ricche di composti fenolici, che la ricerca suggerisce possano inibire la disgregazione ossea e stimolare la formazione ossea. Le direzioni future puntano a colmare il divario nelle aree dell’osso e dell’asse intestino-osso.
Creare una visione per il futuro
L’avanzamento della ricerca nutrizionale incentrata sull’osso e la sempre maggiore connessione dell’asse intestino-osso, mentre vengono esplorati anche studi clinici in varie fasi della vita delle popolazioni internazionali, è al centro della visione strategica del California Prune Board per la ricerca dei prossimi dieci anni.
L’integrità del programma di ricerca nutrizionale del California Prune Board è dimostrata dalle rinomate istituzioni accademiche e di ricerca con cui ha collaborato e dal rigoroso processo che assicura metodi di ricerca credibili.
Un comitato scientifico di alto livello
Un comitato consultivo di ricerca nutrizionale di alto livello, guidato da Mary Jo Feeney, guida gli sforzi di ricerca nutrizionale sulle Prugne della California. Il gruppo è composto da ricercatori di grande esperienza ed esperti di nutrizione provenienti da istituzioni accademiche, tra cui la Tufts University, la Cleveland Clinic, la Pennsylvania State University, l’Università del Minnesota e la San Diego State University. Questo gruppo consultivo indipendente dirige e supervisiona il programma di ricerca nutrizionale e garantisce il rigore scientifico per ogni progetto che esplora i benefici nutrizionali e per la salute delle Prugne della California.
Il California Prune Board è profondamente impegnato nel rigore scientifico della ricerca nutrizionale. Per maggiori dettagli sulle ricerche precedentemente pubblicate: https://californiaprunes.org/healthy-living/benefits-of-prunes/additional-research/
Una ricerca continua
In una nuova pubblicazione scientifica pubblicata su Advances in Nutrition intitolata “Il ruolo delle prugne disidratate nella modulazione delle vie infiammatorie per migliorare la salute delle ossa nelle donne in post-menopausa”, i ricercatori della Pennsylvania State University hanno esaminato le relazioni tra la salute delle ossa, stress ossidativo, infiammazione, salute dell’intestino e il consumo di prugne secche. In un’analisi e sintesi di oltre 18 studi, i ricercatori riconoscono una correlazione esistente tra le prugne disidratate e la salute delle ossa e vorrebbero portare avanti ricerche future per comprendere ulteriormente i meccanismi alla base degli impatti positivi del frutto sulle ossa, attraverso l’eliminazione dello stress ossidativo e dei marcatori infiammatori, nonché sui cambiamenti del microbiota dell’intestino.
L’autore principale dell’articolo, Connie J. Rogers, professore associato di Scienze Nutrizionali e Fisiologia dell’Università Statale della Pennsylvania ha affermato: “L’osteoporosi rappresenta un problema di salute importante per le donne di età superiore ai 50 anni. I rimedi nutrizionali non farmaceutici stanno diventando sempre più popolari e le prugne disidratate sono state ampiamente studiate come potenziale soluzione per alcune persone. Ci sono sempre più prove concrete che gli effetti protettivi di questi frutti possano essere collegati alla loro azione antiossidante e antinfiammatoria, ed è possibile che anche i cambiamenti nell’intestino dovuti al consumo di prugne disidratate siano collegati ai risultati favorevoli per la salute delle ossa”.
L’importanza dei composti fenolici
Attingendo da studi clinici e preclinici, i ricercatori suggeriscono che i composti fenolici e il contenuto di fibre alimentari nelle prugne secche possano alterare il microbioma intestinale in modo da diminuire la circolazione dei marcatori infiammatori, diminuendo infine il turnover osseo. Propongono inoltre che i composti fenolici nelle prugne disidratate potrebbero essere responsabili dell’attività antiossidante che aiuta a rallentare i processi di perdita ossea, stimolando potenzialmente la formazione del tessuto osseo.
Studi clinici condotti su donne in post-menopausa hanno mostrato gli effetti promettenti delle prugne disidratate sulla salute delle ossa, indicando che il consumo di prugne secche, sia di 50 grammi (5-6 prugne disidratate) che di 100 grammi (10-12 prugne disidratate) al giorno, può prevenire la perdita ossea. Inoltre, la ricerca sulla correlazione tra infiammazione e consumo di prugne disidratate suggerisce anche che le prugne secche abbiano un effetto positivo sulla capacità antiossidante e la diminuzione di alcuni marcatori infiammatori.
Rogers e il suo team raccomandano di basarsi su questi studi esistenti per portare avanti studi randomizzati e controllati sul consumo di prugne disidratate su larga scala. Qui si può visualizzare l’abstract della pubblicazione.
Fonte: California Prune Board