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Stefano Patuanelli è il nuovo ministro delle Politiche agricole

Mario Draghi ha sciolto la riserva. L’ingegnere grillino fedelissimo di Di Maio fa parte dell’ala moderata dei 5 Stelle. I commenti

Stefano Patuanelli (Movimento 5 Stelle) è il nuovo ministro delle Politiche agricole e forestali. Patuanelli (che è nato a Trieste nel 1974), dopo essere stato ministro dello Sviluppo economico, resta dunque nella squadra di Governo del neo premier Mario Draghi, che stasera ha sciolto la riserva.

La delega all’Ambiente, invece, rientra nelle competenze del nuovo ministero della Transizione ecologica, affidato a Roberto Cingolani, fisico, già direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova e responsabile dell’innovazione tecnologica di Leonardo.

Molte le sfide che attendono Patuanelli sia in Italia sia a livello europeo: dalla combattuta questione della etichettatura alla ridefinizione della nuova Pac; dalla gestione delle risorse del Green Deal alla attuazione del piano per la promozione del made in Italy all’estero. A livello interno, l’agricoltura sta aspettando da 40 anni la definizione di un Piano strategico nazionale e, ovviamente, c’è l’attesa per come verranno usati i fondi del Recovery Fund all’interno dei progetti per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il giuramento si terrà il 13 febbraio, alle ore 12:00, al Quirinale.

Confagricoltura: fondamentale il suo impegno per l’Agricoltura 4.0

“La persona giusta per le prossime sfide dell’agricoltura”, così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta a caldo la nomina di Patuanelli al Mipaaf.

“Il neo ministro porta al dicastero dell’Agricoltura un’importante eredità, quella della guida del ministero dello Sviluppo economico – afferma Giansanti – con lui abbiamo lavorato a stretto contatto durante il precedente governo e fondamentale è stato il suo impegno per l’Agricoltura 4.0, fortemente voluta da Confagricoltura per la spinta propulsiva necessaria a dare nuova linfa al settore primario”.

“Per le imprese agricole ci sono sfide importanti sul mercato interno, in Europa e nel mondo – continua Giansanti – che richiedono un accompagnamento politico in grado di valorizzare l’agricoltura italiana, ma al contempo di costruire quella del futuro, con il supporto della ricerca, dell’innovazione e con la giusta attenzione alla sostenibilità. Insieme dobbiamo programmare il piano di sviluppo del settore, che ha bisogno di slancio e programmazione, soprattutto in questo periodo di difficoltà economica aggravata dalla pandemia. L’agricoltura è anche fattore chiave della transizione ecologica su cui si fonderà il Pnrr”.

Copagri: pronti a collaborare

“Formuliamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo responsabile del Dicastero dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, nella certezza che saprà contribuire a dare una sensibile accelerata alla necessità di promuovere l’innovazione nel comparto primario; siamo pronti a confrontarci e a collaborare con lui sulle tante sfide che attendono il settore agricolo”. Così il presidente della Copagri, Franco Verrascina, dopo la nomina del neomimistro delle Politiche Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, che giurerà oggi nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

“Ricordiamo con piacere, infatti, che Patuanelli ha avuto il grande merito di portare a casa il Piano nazionale Transizione 4.0 2020-22, estendendo la platea dei beneficiari del super e iperammortamento alle imprese che godono di un regime fiscale forfettario e dando così concreto impulso allo sviluppo dell’agricoltura e alla promozione della sostenibilità ambientale, della sicurezza sul lavoro e di quella alimentare, favorendo al contempo lo sviluppo economico del Paese”, osserva il presidente della Copagri, ricordando al ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, che l’agricoltura è il motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green e a cui diamo la medesima e immediata disponibilità per un confronto”.

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