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Cso Italy su fragole e piccoli frutti: “Leggero calo delle superfici”

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Autore Redazione

La contrazione si registra soprattutto nelle regioni settentrionali

Cso Italy fa il punto sulle superfici coltivate a fragole e piccoli frutti nel nostro Paese. Un aggiornamento prezioso per le aziende in fase di messa a punto delle proprie strategie per le prossime campagne.

Partiamo dall’indagine effettuata da Cso Italy al fine di stimare la consistenza della fragolicoltura specializzata in Italia. Si stima per l’annata 2024 una lievissima diminuzione, come già evidenziato lo scorso anno, (-1% sul 2023), totalizzando circa 4.070 ettari. L’84% degli impianti complessivi è realizzato in coltura protetta, mentre il restante 16% viene coltivato in campo aperto; salgono di un punto percentuale le superfici in serra mentre scendono del 6% quelle in pieno campo.

In generale si conferma quanto registrato negli ultimi anni ovvero un rafforzamento progressivo della fragolicoltura al sud del nostro Paese, mentre tende a diminuire nelle aree del nord, anche se in alcuni casi gli aumenti e/o le diminuzioni avvengono con intensità diversa.

Fragole: bene il sud

La Basilicata e la Campania avvalorano la loro leadership come primi bacini produttivi e insieme coprono il 52% del totale Italia. In Basilicata, dopo diversi anni di sempre maggiori investimenti – ricordiamo che solo una decina di anni fa le superfici in regione arrivavano ai 700 ettari ed erano in crescita rispetto a qualche anno prima, quando si aggiravano tra i 400 e i 500 ettari – si stima per quest’anno una certa stabilità rispetto alla scorsa campagna, sui circa 1.030 ettari.  In Campania sembra invece proseguire il rafforzamento della coltivazione, con un +3% sulla stagione scorsa che porta la fragolicoltura a 1.080 ettari.

A questi buoni andamenti si contrappone un calo in Sicilia (-6% rispetto al 2023) e in Calabria con il -10% rispetto allo scorso anno, già più contenuto rispetto al biennio antecedente.  

La situazione al nord

Passando al nord, nell’insieme delle regioni, si stima una flessione delle superfici di tre punti percentuali rispetto alla stagione precedente, con un totale di circa 920 ettari complessivi.

Il calo è abbastanza generalizzato, si rileva il -1% in Emilia Romagna, -3% in Piemonte, -6% in Trentino Alto Adige. Una lieve crescita è stimata solo in Veneto, +2% rispetto al 2023.

In lieve ascesa le regioni del centro Italia, che riportano un aumento del 2% rispetto alla campagna scorsa, con 500 ettari complessivi coltivati in coltura specializzata.

Il punto sui piccoli frutti

Cso Italy ha compiuto un’analoga indagine sui piccoli frutti. Eccone i risultati.

Dopo anni di espansione anche le superfici dei piccoli frutti – mirtilli, lamponi, ribes, uva spina, more – denotano in Italia un rallentamento. Nel 2023 a livello nazionale l’area interessata a piccoli frutti si è attesta a poco più di 2.500 ettari, pari al -2% sul 2022. 

Il Piemonte si conferma la prima regione per superficie coltivata in Italia ma nel 2023 appare in lievissimo calo -1% rispetto al 2022 (poco meno di 800 ettari complessivi). Stabili i mirtilli con circa 700 ettari impiantati mentre tendono a scendere in modo non rilevante le altre specie come lamponi e ribes (-5% circa) e in modo più evidente le more (-13%). 

Con superficie compresa tra i 300 e i 400 ettari figurano le altre importanti regioni produttrici del Nord Italia. La Lombardia conta circa 400 ettari complessivi, di cui la parte più consistente è relativa alla coltivazione dei mirtilli e minori impianti di lamponi, more e ribes. La superficie in Trentino Alto Adige è ancora in espansione, +4% sullo scorso anno (circa 370 ettari) ma con un tasso di crescita notevolmente ridimensionato rispetto al recente passato. I mirtilli sono i più impiantati con una superficie che si avvicina alla metà del totale. 

Segue il Veneto, in lieve calo, -3% sul 2022, dopo anni di incremento, ora con circa 330 ettari. Aumentano solamente le more (+2%) mentre sono diminuite le superfici delle altre specie.

Sul piano nazionale sono bacini di minor importanza, l’Emilia-Romagna, ancora in lieve ascesa, +2% sul 2022, con circa 125 ettari in cui prevalgono i mirtilli sulle more. 

Al sud ancora in lievissima crescita le superfici in Sicilia con oltre 100 ettari mentre scendono in Calabria con circa 60 ettari al 2023. In Sicilia prevalgono e continuano a crescere mirtilli e more. In Calabria primeggiano i lamponi sui mirtilli ma, come detto in precedenza, tendono a diminuire.  

Nelle altre regioni del sud prevale ancora la coltivazione dei lamponi ma tende al calo in favore dei mirtilli

Quest’anno, nel complesso italiano, i mirtilli si attestano su quasi 1.600 ettari (+1% sul 2022) i lamponi scendono a circa 480 ettari (-9%). Più distanziate ed in lieve flessione le more con poco più di 240 ettari (-1% sul 2022) e i ribes con circa 190 ettari (-2% sul 2022). Sempre trascurabile la coltivazione dell’uva spina.

Fonte: Cso Italy

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