Aumentano i consumi di fragole delle famiglie italiane: nel 2021 la domanda è tornata a crescere (4%), per un totale di oltre 93mila tonnellate, dopo un 2020 con vendite al di sotto della media del triennio precedente. A dirlo è l’Osservatorio di mercato di Cso Italy su dati Gfk, che rileva anche un aumento del 5% del prezzo medio, arrivato a 4,20 euro/chilo, toccando livelli mai raggiunti in precedenza.
Spiega Elisa Macchi, direttore di Cso Italy: “Le fragole sono una specie caratterizzata da consumi stagionali. Mel periodo marzo-giugno si concentra oltre il 90% delle quantità complessive acquistate ogni anno. In questa finestra commerciale, nel 2021, sono state vendute 84mila tonnellate di prodotto. Si tratta di una quantità superiore dell’8% rispetto al 2020, sebbene in linea con la media dei tre anni 2016-2019″.
“Guardando i prezzi – precisa Macchi – le quotazioni medie del periodo sono state pari a 4,09 euro/chilo (+5%), il valore più elevato rispetto alla serie storica a nostra disposizione”.
Nel 2021, per ciascun acquisto, le famiglie hanno messo nel carrello mediamente 700 grammi di prodotto, ovvero 200 grammi in meno rispetto al 2020 e 300 grammi in meno sulla media 2016-2019, a fronte di una spesa media totale annua di oltre 20 euro.
Aumento delle quantità e dei prezzi
Dal report dell’Osservatorio di Cso Italy emerge inoltre un incremento delle quantità di prodotto confezionato rispetto allo sfuso. La merce a peso imposto rappresenta ormai il 65% dei volumi.
Dall’analisi dei canali di vendita, si sottolinea l’ascesa della grande distribuzione, che assorbe il 79% dei volumi venduti (nel 2020 era il 77%). In termini assoluti si tratta di oltre 73mila tonnellate di fragole acquistate, di cui il 45% all’interno dei supermercati (42mila tonnellate), il 21% nei discount (poco meno di 20 mila tonnellate), il 10% negli ipermercati e il 2% nelle superette. Sul fronte dei canali tradizionali, i fruttivendoli accentrano il 9% dei volumi così come i mercati ambulanti o rionali.
L’aumento dei prezzi, invece, interessa quasi tutti i canali: per gli ipermercati si parla del +7%, con un prezzo medio di 4,14 euro/kg, per i supermercati l’incremento è stato del 6 per cento (4,49 euro/chilo); le superette hanno proposto cartellini nell’intorno dei 4,27 euro/chilo (+5%), mentre segnali di contrazione arrivano dai discount, scesi a 3,47 euro/kg, con una flessione di un punto percentuale. Infine, ambulanti e rionali hanno proposto prezzi medi pari a 4,23 euro/chilo (+3%) mentre i fruttivendoli a 4,35 euro/chilo (+10%).
In termini geografici, il 36% delle fragole è stato acquistato nel Nord Ovest, il 23% nel Nord Est, il 23% nel Centro e Sardegna e il 18% nel Sud e Sicilia. Classifica diversa se si considera l’indice di penetrazione nel 2021: l’84% delle famiglie del Nord Est ha acquistato almeno una volta fragole fresche, l’79% nel Nord Ovest, 74% nel Centro + Sardegna e 61% nel Sud + Sicilia.
Non si rilevano, invece, differenze in fatto di prezzi: l’aumento ha riguardato tutto lo Stivale, con variazioni che vanno dal +3% del Sud + Sicilia, al +8% del Centro + Sardegna.
Focus sul biologico
Il rapporto si chiude con un approfondimento sul biologico. Nel 2021 il segmento è stato protagonista di una buona crescita: i volumi hanno superato le ottomila tonnellate (+34%), corrispondenti all’8,6% del totale delle fragole vendute negli ultimi 12 mesi, a fronte di un incremento dei prezzi del 6%, per una battuta media di 4,60 euro/chilo.
“Uno scenario interessante – conclude Daria Lodi di Cso Italy – reso tale anche dall’aumento di un punto percentuale dell’indice di penetrazione: nel 2021 il 12% delle famiglie italiane ha acquistato almeno una volta fragole biologiche. Nel 2016 si parlava del 9% del totale”.
Fonte: Cso Italy