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Castagne, il 2018 sarà un’ottima annata

castagne

Anche secondo Coldiretti, il 2018 delle castagne sarà un’ottima annata. “Dopo aver rischiato la scomparsa – spiega l’associazione agricola in una nota – tornano le castagne italiane con un raccolto stimato quest’autunno superiore a 30 milioni di chili, in aumento dell’80% rispetto a cinque anni fa, quanto era stato raggiunto il minimo storico di 18 milioni di chili a causa della strage provocata da un insetto alieno, il cinipide galligeno del castagno, proveniente dalla Cina, che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola.

Quest’anno la stagione – prosegue Coldiretti – è stata generalmente positiva in quantità e in qualità, anche se in alcune zone ha pesato negativamente l’andamento climatico eccessivamente piovoso. Complessivamente va registrata una netta ripresa dello stato di salute di quello che Giovanni Pascoli chiamava “l’italico albero del pane”, simbolo dell’autunno nei libri scolastici di molteplici generazioni di giovani scolari. Siamo tuttavia ancora lontano dai fasti del passato, tanto che nel 1911 la produzione di castagne ammontava a 829 milioni di chili, ma ancora dieci anni fa era pari a 55 milioni di chili. Il castagno – rileva Coldiretti – riveste ancora un ruolo importante in molte aree collinari e montane del nostro Paese, non solo per la produzione di frutti e legno, ma anche per il presidio del territorio e per la salvaguardia dell’assetto ambientale e idrogeologico.  La bellezza dei boschi, con castagni spesso centenari, rende fruibili tali luoghi anche per scopi turistici e di svago, con l’habitat che risulta fondamentale per la selvaggina, per la produzione del caratteristico miele e per la raccolta dei funghi e dei piccoli frutti. Anche per questo restano molto popolari le feste e le sagre dedicate a castagne e marroni in tutta la penisola.

Con la ripresa della produzione nazionale, calano anche le importazioni, ma resta alto il rischio – continua Coldiretti – di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Turchia, Spagna, dal Portogallo e dalla Grecia. Infatti l’Italia, nel corso del 2017, ha importato oltre 21 milioni di chili di castagne (in frenata rispetto ai quasi 38 milioni di chili del 2016), spesso spacciate per italiane, con forti ripercussioni sui prezzi corrisposti ai produttori. Da qui la nostra richiesta di assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia, per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori”.

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