Trend e Mercati

Stagionalità e sicurezza. I grandi valori dei prodotti ortofrutticoli certificati DOP e IGP

Serve però un’informazione meno confusa e più puntuale. Le considerazioni di Massimo Brusaporci, direttore di Alimos

“La certificazione geografica dei prodotti ortofrutticoli è un valore per il consumatore, perché trasferisce concetti molto importanti come quelli legati alla sicurezza. Però è sempre meglio usare il condizionale”. Perché? “Perché il rovescio della medaglia è quello dell’informazione. Ce n’è troppa, spesso confusa e ha come effetto da una parte di far perdere di efficacia al messaggio insito nelle certificazioni DOP e IGP e dall’altro di far perdere l’orientamento al consumatore”.

Per Massimo Brusaporci, direttore di Alimos (società senza fini di lucro nata nel 2009, ma con origini che risalgono al 1967 con la costituzione della Centrale Ortofrutticola), la valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli italiani certificati DOP e IGP si inserisce perfettamente nella mission dell’organizzazione che dirige, che vede nelle attività che incrementano il consumo di frutta e verdura il leit motiv principale. “Certamente il periodo di crisi che stiamo vivendo non agevola il consumo di prodotti certificati”. Nonostante questo la percezione che un prodotto italiano, legato ad uno specifico territorio, sia più buono è oramai diffusa: “Sì, però non è tanto e solo il concetto di territorialità che deve essere enfatizzato nel mondo ortofrutticolo certificato. Ma quello di stagionalità, che se vogliamo lo comprende e specifica meglio il valore di un consumo di frutta e verdura vera, di qualità. Il messaggio che deve passare al consumatore è semplice: siamo in Italia, un territorio vocato per la produzione di frutta e verdura di grande valore, buona”.

Certificazione geografica significa anche tracciabilità, un concetto sempre più sentito dal consumatore: “Oggi i sistemi di tracciabilità, grazie soprattutto alla grande informatizzazione che coinvolto il settore ortofrutticolo, consentono di avere standard qualitativi sempre più sicuri. La tecnologia certamente va nella direzione della trasparenza”

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