«Ho iniziato a lavorare nella Gdo nel 1974 e devo dire che l’innovazione che c’è stata negli ultimi 10 anni non ha confronto con quella che ho visto nei 30 precedenti». Tra gli ospiti e relatori dell’incontro organizzato da Aop Armonia a Corigliano Calabro sullo stato dell’agrumicoltura italiana, e calabrese in particolare, con la presentazione della nuova varietà Sanzo, c’era anche Maurizio Nasato, caposettore acquisti ortofrutta di uno dei grandi attori nel panorama della grande distribuzione italiana, il Gruppo Pam.
684 punti vendita, 681mila metri quadrati di patrimonio immobiliare, 2,4 miliardi di euro di fatturato e 9500 collaboratori. Questi i numeri del Gruppo italiano che opera sul mercato con insegne come Pam Panorama, la più importante per numero di negozi e fatturato (1,7 miliardi di euro), Pam Franchising, il nuovo format Pam local (28 punti vendita tra Milano, Torino, Roma, Bologna e Genova) e l’insegna del mondo discount iN’s (355 punti vendita). La rete vendita è dislocata nel Centro-Nord con un network logistico composto da 5 piattaforme a Trezzano sul Naviglio (MI), Spinea (VE), Pafova, Pontedera (PI) Pomezia (Roma).
Affidabilità nel servizio e nella qualità, un attento lavoro sul packaging – «bello, ma non troppo, è il prodotto che deve emergere», innovazione varietale, certificazioni e italianità. Sono questi i cinque punti che Nasato ha sottolineato come identificativi e che guidano la politica di acquisto nel comparto ortofrutticolo nel Gruppo Pam.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una mutazione enorme nei consumi. Alcuni frutti vengono ormai considerati vecchi, vedi mandarini o pere, altri invece vedono crescere i consumi come i melograni, il mondo dei berries o l’uva senza semi».
Ma soprattutto, ha sottolineato Nasato, il consumatore chiede:
“frutta che risponda a tre caratteristiche: che sia buona, che evochi benessere e che si facile da usare. Il clementine ha queste caratteristiche e, infatti, assistiamo ad un successo delle vendite di questo agrume».
C’è spazio, poi, per una clementine non solo di qualità, ma anche italiana e ben identificata con un territorio specifico, come in questo caso quella proveniente dalla piana di Sibari. Non a caso Nasato ha spiegato ai presenti come il servizio clienti di Pam sia quasi subissato ultimamente da domande da parte dei consumatori che si chiedono perché in questo momento, per esempio, trovino agrumi provenienti dall’Argentina o dal Sudafrica, non avendo ben chiaro il fatto che quelli italiani ora non siano disponibili. Ma è un esempio che mostra in modo evidente un’esigenza del mercato, la richiesta di un prodotto italiano e di buona qualità.