La crisi di Auchan, il colosso francese della grande distribuzione, entra ora in una fase decisiva, con l’inevitabile scontro con i sindacati e le proteste dei dipendenti. Il mese scorso l’annuncio di numeri molto negativi sulla chiusura del 2014, con un calo dell’utile netto pari al 25,2% e quello del taglio di 1100 dipendenti (al momento sono 8000 in tutta Italia con 60 ipermercati). Ieri, mercoledì 15 aprile, la protesta è arrivata in piazza Montecitorio con una cinquantina di dipendenti romani (insieme a quelli di Mercatone Uno).
Ad Adnkrons, un dipendente sceso in piazza, ha dichiarato che oltre al taglio ingente di forza lavoro (800 nel sud Italia e 300 nel nord del paese), la multinazionale francese avrebbe proposto ai dipendenti il taglio della14esima e la rinuncia ad un livello. Il tutto mentre, invece, da una parte Esselunga ha appena annunciato un piano di assunzioni di 2500 persone nel prossimo biennio, e dall’altra Lidl, leader dell’universo discount, ha previsto investimenti per un miliardo di euro e relative assunzioni pari a 2000 unità nei prossimi due anni (le selezioni per la prima tranche da 400 sta per iniziare).
Per ora dall’azienda non sembra trapelare nulla. Come afferma il Corriere della Sera probabilmente a breve dal quartier generale di Rozzano (provincia di Milano) verrà annunciata una conferenza stampa per chiarire la posizione dell’azienda.