Esselunga la più virtuosa, davanti alle Coop. Poi tutti gli altri, ma con performance economiche inferiori e negative. Il quadro che emerge dallo studio di R&S Mediobanca sui grandi gruppi della grande distribuzione in Italia conferma da una parte lo scenario particolarmente frammentato che connota da sempre questo settore (i primi tre operatori di mercato, vale a dire Coop, Conad e Selex, insieme detengono solo il 34% di quote di mercato), dall’altra una stagnazione, dal 2008 al 2013, sia delle vendite (+0,3%) così come dei prezzi (+3,1%). Nel 2013 le vendite di sei grandi gruppi presi in esame – Auchan-Sma, Carrefour, Gecos-Pam, Esselunga-Caprotti, Coop e Metro – sono calate dell’1.6% rispetto al 2012 per un totale di 30,2 miliardi.
All’interno di questo scenario poco brillante solo due big del settore si salvano, anche se con notevoli differenze: Esselunga e le Coop nel suo insieme. Per i supermercati di Bernardo Caprotti nel 2013 le vendite sono cresciute dello 0,8%, per le Coop dello 0,5%. Anche prendendo in considerazione gli ultimi quattro anni cresce sia il fatturato di Esselunga (+16,4%) che quello delle Coop (+5,2%), così come i punti vendita (5,4% le Coop, 2,9% Esselunga).
La differenza maggiore tra Esselunga e Coop che emerge dallo studio di Mediobanca riguarda gli utili: il gruppo dell’imprenditore brianzolo tra il 2008 e il 2013 ha realizzato profitti netti per 1,1 miliardi di euro, mentre le Coop si fermano a 157,8 milioni. Anche il calcolo dei ricavi per metro quadro di superficie di vendita vede in testa Esselunga con 16.200 euro rispetto ai 7.600 medi di tutti gli altri gruppi. E, come sottolinea il Sole 24 Ore, non è il costo del lavoro a fare la differenza considerando che Esselunga impiega 49 unità ogni mille metri quadri di superficie, mentre le Coop 33.
Infine il peso della finanza negli utili delle Coop, un aspetto certamente importante che continua a essere fondamentale, anzi, superiore al core business principale. Nel periodo preso in esame (2009-2013), la gestione finanziaria delle 11 Coop di consumo italiane (Unicoop Firenze, Coopa Adriatica, Coop Estense, Unicoop Tirreno, Coop Lombardia, Nova Coop, Coop Nordest, Coop Liguria, Coop Centro Italia, Distribuzione Roma e Ipercoop Sicilia ) ha prodotto un saldo positivo di 210 milioni contro i 47,1 milioni di margine della gestione industriale.