Che il Bio, anche nel mondo ortofrutticolo, stia vivendo un momento certamente felice è oramai un dato di fatto. Durante la recente edizione del Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale, gli ultimi dati hanno confermato il positivo andamento di questo settore: nei primi 6 mesi del 2013 i prodotti ortofrutticoli hanno registrato un aumento degli acquisti del 14,6% (dati Ismea). Il canale della Gdo è quello privilegiato, nonostante l’aumento dei negozi specializzati, anche se su questo importante canale di vendita del bio non esistono dati, se non quello che mostra un aumento del numero di superfici (+4,8% nel 2012 rispetto al 2011).
«Stiamo ovviamente registrando un trend positivo, sia a volume che valore. È comunque ancora un mercato limitato. Si potrebbe fare ancora qualcosa di più, perché ci sono molte potenzialità inespresse». Questo il primo commento che abbiamo raccolto da Paolo Pari, direttore marketing di Almaverde Bio, durante la tre giorni del Macfrut di Cesena. Ma dove ci sono margini di miglioramento? «Per esempio nel canale Normal Trade, che ha ancora poco bio in vendita, per non parlare poi del segmento della ristorazione collettiva» continua Pari. Anche nella Gdo ci sono ampi margini di miglioramento: «Sì, in questo caso se l’angolo dedicato all’ortofrutta bio viene posizionato in modo più visibile acquisisce ovviamente un maggior valore».
Nel canale del dettaglio capita di frequente di registrare interesse da parte di molti fruttivendoli sulle referenze bio, anche se lamentano difficoltà nell’approvvigionamento. Perchè? «Noi non abbiamo problemi a vendere i nostri prodotti ai mercati all’ingrosso. Il punto è che se il dettagliante volesse introdurre ortofrutta bio sfusa avrebbe problemi burocratici non indifferenti in questo momento».