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Verdure, il rifiuto a tavola è contagioso

Lo rivela uno studio inglese che giunge a una conclusione: “Durante la mensa scolastica i bambini si influenzano negativamente”

I bambini (o gli adulti) rifiutano di consumare verdura? Non è questione di gusti personali, ma di condizionamento psicologico. A dirlo è uno studio pubblicato dalla rivista accademica Frontiers of psychology.

La tesi dello studio

Lo studio in questione è stato condotto da Katie Edwards, ricercatrice della Aston University (Regno Unito), la quale ha analizzato l’atteggiamento di un campione di circa 200 giovani donne durante la visione di una clip in cui diverse persone consumano broccoli crudi.
Alcune di queste mostrano sorrisi, dunque espressioni positive, altre mostrano un atteggiamento neutro, di indifferenza, altre ancora un’espressione riconducibile al disgusto, o comunque a un’esperienza negativa.

“Gli individui che mangiano con espressioni facciali negative – spiegano i ricercatori – hanno fatto emergere nel campione una riduzione del gradimento dei broccoli, mentre gli individui sorridenti hanno accresciuto il loro desiderio di consumare verdure”.

Le conclusioni

Sebbene ci sia ancora molto da capire circa l’aspetto psicologico del gradimento del cibo, i ricercatori inglesi chiariscono: “Dall’analisi emerge che osservando qualcuno visibilmente disgustato dal consumo delle verdure, si prova lo stesso disgusto. Si tratta di una sorta di contagio dei gusti, che potrebbe per esempio spiegare perché i bambini, durante la mensa scolastica, sono reticenti a consumare verdure”.

In altre parole, i più piccoli si influenzerebbero negativamente a vicenda.

“Il rifiuto dei cibi durante i pasti a scuola – concludono – si riverbera anche nelle scelte alimentari a casa. Si tratta di un condizionamento talmente potente da agire non solo sui bambini, ma anche sugli adulti”.

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